José Mourinho non riesce a godersi appieno il successo sul Lecce agli ottavi di Coppa Italia: "Purtroppo non possiamo rinunciare a certi giocatori, la nostra rosa ha i suoi limiti e noi li conosciamo bene - ha detto ai microfoni di SportMediaset nel dopo partita, in riferimento agli ingressi di Zaniolo e Mkhitaryan che hanno svoltato la serata -. Inter ai quarti? Non c’è dubbio che sono la squadra più forte del campionato e della Coppa. Ci è toccata la partita più difficile, proveremo a fargli lo sgambetto, vedremo se sarà possibile".
Lo Special One ha poi provato a fare un bilancio della sua esperienza giallorossa: "Dal punto di vista emozionale se devo dare un voto da 1 a 10 dico 11. Sono veramente entusiasta e non potevo essere più contento. Da un punto di vista tecnico giocare per finire tra quarto e ottavo posto non è quello che voglio. Però è un momento, è un progetto diverso e sicuramente la prossima stagione andrà meglio. Non ti voglio nascondere che nel primo tempo ho avuto parecchia frustrazione, abbiamo fatto tecnicamente un primo tempo orribile. Comunque non cambierei il mio posto qui con nient’altro. Non me ne vado prima di tre anni, questo è anche il mio progetto".
Poi una riflessione sulle qualità tecniche dei suoi ragazzi: "Noi bravi tecnicamente? Forse abbiamo un concetto di tecnica diverso. Per me ad esempio è fare bene i controlli orientati e non fare gli stop a dieci metri. Poi ci sono anche le scelte. Tecnicamente penso che abbiamo fatto una partita davvero povera. Se ci fate caso siamo quasi sempre siamo noi che perdiamo la palla e non l’avversario che la recupera".
Infine, Mou ha parlato del ritorno a San Siro, dove ai quarti troverà la squadra con cui conquistò il triplete nel 2010: "Mi dovrà preparare come ho fatto in campionato per la partita all'Olimpico, che vuol dire cercare non avere emozioni, cercare di pensare solo alla partita. Poi vedremo, sono tornato a San Siro per giocare contro il Milan e mi hanno insultato tutti… Sicuramente non lo faranno gli interisti, ma io vado per fare la mia partita con la Roma e loro faranno la loro partita con il loro allenatore, che non sono più io. Quello che posso dire è che sicuramente la gente non dimentica".