C'è una squadra che ha passato la settimana a chiedersi se sarebbe potuta scendere in campo, e che è costretta a fare i conti con tante assenze, che si ritrova a giocare contro la prima in classifica che è, a detta di quasi tutti gli addetti ai lavori, la più forte del campionato. Inter-Venezia si può presentare anche così, di certo sarà l'occasione per vedere in campo i titolari di Inzaghi, questa volta non tentato dal turnover dopo la maratona di Coppa Italia contro l'Empoli.
I numeri dell'Inter, finora, sono quelli che più impressionano: 50 punti in 21 partite disputate in campionato, una sola sconfitta e 5 pari. Il resto è una serie di vittorie condite dal miglior attacco della Serie A, con 51 reti all'attivo, e la seconda difesa con 16 gol incassati, uno in più del Napoli. Inzaghi, contro il Venezia, ritrova il migliore reparto arretrato, quello formato da Skrinar, De Vrij e Bastoni, aiutati sulle fasce da Dumfries e Perisic. A centrocampo Barella, Brozovic e Calhanoglu aiuteranno al coppia Dzeko-Lautaro a ritrovare la via del gol. L'argentino ha messo a segno il suo ultimo centro il 17 dicembre nella goleada di Salerno, mentre il bosniaco non entra nel tabellino dei marcatori dal 4 dicembre, il giorno dello 0-3 dell'Olimpico contro la sua ex Roma. A salvare l'onore dell'attacco nerazzurro ci ha pensato Sanchez, decisivo nel dare il primo trofeo alla guida dell'Inter a Inzaghi.
L'ennesima prova, comunque, di quanto sia fondamentale un collettivo forgiato da Conte e plasmato dal suo successore. I tanti gol dei difensori non arrivano a caso ma sono il frutto delle richieste dell'allenatore che spinge molto in avanti i suoi centrali arretrati, tanto da arrivare con continuità in zona di rifinitura e, spesso, di finalizzazione. Di fonte, comunque, l'Inter si ritrova una squadra molto organizzata, capace di giocare varie tipologie di calcio e che sa esaltarsi nelle ripartenze per sfruttare la velocità del suo tridente mobile. Inzaghi, però, non può lasciarsi sfuggire l'occasionissima di portarsi a più 5 dal Milan, con la partita di Bologna da giocare, alla vigilia di una partita delicatissima per la squadra di Pioli come quella di San Siro contro la Juventus.