Anche quest'anno il mondo del calcio ha fatto la sua irruzione nella procedura di elezione del presidente della Repubblica. Come spesso accaduto in passato i nomi di alcuni protagonisti del mondo dello sport sono finiti sulle schede di deputati e senatori in occasione del primo scrutinio, quello in cui è richiesta la maggioranza di due terzi dell'assemblea: in questo caso si è trattato del presidente della Lazio, Claudio Lotito (2 voti), del capitano della Nazionale campione del mondo nell'82, Dino Zoff (1 voto) e dell'ex allenatore Carlo Mazzone (indicato solamente col cognome, 1 voto anche per lui).
Come detto, non si tratta certo di una novità. Prima del quarto scrutinio (quello da cui è sufficiente la maggioranza assoluta) e in mancanza di un accordo tra le forze politiche, è infatti facile imbattersi in nomi stravaganti al momento dello spoglio.
In passato sono stati votati, tra gli altri, anche Carlo Ancelotti e Luciano Moggi (entrambi nel 2006), Gustav Thoni, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini, Gianni Rivera e Giovanni Trapattoni (nel 2013), Gigi Riva e Roberto Bettega (nel 2015). Nel 1999 vi furono voti anche per Diego Armando Maradona e Antonio Carlos Zago, che però furono annullati in quanto non cittadini italiani. Anche Francesco Totti e l'attuale ct dell'Italia, Roberto Mancini, in passato hanno raccolto voti, annullati in quanto non rispettavano il requisito dell'età, avendo entrambi all'epoca meno di 50 anni.