"Cercate le due escort che sono salite nella sua stanza la mattina in cui Marco è morto". È l'appello di Tonina Belletti, mamma di Marco Pantani, tornata giovedì pomeriggio a raccontare la sua verità ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini in un colloquio durato tre ore e mezza. Ha risposto a tutte le domande, ha offerto ai carabinieri nuovi elementi e depositata un’altra memoria. È la seconda volta in pochi mesi che la donna viene sentita dagli inquirenti, da quando è stata avviata dalla Procura di Rimini la nuova inchiesta (la terza) sulla morte del Pirata avvenuta il 14 febbraio 2004 nel residence "Le Rose" di Rimini. Un fascicolo contro ignoti, per ora, affidato al pm Luca Bertuzzi, che ha già sentito vari testimoni, compreso lo spacciatore dell'ex ciclista, Fabio Miradossa.
Come riporta 'Il Resto del Carlino', le due ragazze sarebbero salite da Pantani, per poi scendere dopo un po’ con un maglione verde e un marsupio. Avevano incontrato Marco? Nel marsupio c’erano forse quei 20mila euro che il Pirata aveva prelevato, ma che non sono stati più trovati? Dubbi e domande che restano ancora senza una risposta certa.
Secondo quanto emerso, Pantani morì per un'overdose di farmaci e droga, che gli provocò un edema polmonare e cerebrale. La Procura romagnola ha già archiviato due indagini, l'ultima volta nel 2015, arrivando sempre a questa medesima conclusione.