Dopo le prime indiscrezioni di stampa inizia a prendere piede l'idea di "traslocare" la Serie A negli Usa durante i Mondiali in Qatar. Del progetto se ne sarebbe discusso già in Lega e la questione avrebbe già fatto registrare diversi consensi da parte dei club. Formula alla mano, si tratterebbe di un torneo di tre settimane con una fase a gironi, poi quarti, semifinali e finale. Tutto all'interno di una "bolla" in stile Nba situata probabilmente nell'area di New York con campi di allenamento, alberghi e stadi.
Illustrato nel dettaglio ai club, il progetto ha subito attirato l'attenzione delle società principalmente per due motivi. Il primo, economico, garantirebbe introiti extra. Il secondo, tecnico, consentirebbe invece una gestione più ordinata delle rose in assenza di impegni ufficiali dal 13 novembre a inizio gennaio. In un primo momento l'ipotesi era quella di organizzare un torneo negli Usa selezionando squadre di Serie A e della Liga, ma poi la fredda reazione di Tebas ha fatto saltare tutto, spostando il focus dell'iniziativa soltanto sulle squadre italiane.
Iniziativa che, come verificato nel recente viaggio in America di De Siervo e del direttore commerciale Ciccarese, pare abbia già riscontrato un grande interesse Oltreoceano. Interesse che ora dovrà essere monetizzato con un business plan dettagliato, con tanto di sponsor per coprire i costi dell'evento e ricavi per i club derivanti dalla partecipazione al torneo e dalla vendita dei diritti tv delle partite, che comunque non avranno sovrapposizioni con le gare dei Mondiali. Aspetti cruciali per approfondire la questione e trasformare l'idea in realtà.