Troppo Manchester City per uno Sporting piccolo piccolo. Nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, gli uomini di Guardiola demoliscono i portoghesi a Lisbona con un roboante 5-0, che chiude già il discorso qualificazione. Partita ampiamente decisa già nel primo tempo, quando gli inglesi calano il poker con Mahrez, Foden e due gol di Bernardo Silva, lasciando poco o nulla agli avversari. Poi Sterling al 58’ completa la manita.
Una mano, anzi, una manita sui quarti di finale. Negli ottavi di Champions League, il Manchester City abbatte 5-0 lo Sporting a Lisbona e prenota già il passaggio del turno, che sarà certificato dopo il ritorno all’Etihad Stadium il 9 marzo. Partita mai in discussione, forse nemmeno quando Guardiola conferma nella formazione dei suoi l’esperimento (riuscitissimo) di Foden falso nueve, già proposto nelle ultime uscite. Proprio il classe 2000 propizia il primo gol calciando da buona posizione: sulla ribattuta di Adán, De Bruyne scarica per Mahrez, per il quale è facile appoggiare in rete a porta vuota. Lo Sporting non va, il City passeggia e raddoppia con il sinistro micidiale di Bernardo Silva su una parabola alzata dalla difesa portoghese sugli sviluppi di un corner. La sinfonia dell’orchestra guardioliana emana le sue dolci note per tutto il primo tempo: al 32’ Mahrez scappa via sulla destra e serve Foden, che controlla in qualche modo nello stretto e infila il 3-0 da due passi.
Gli dei del calcio infieriscono e, appena prima dell’intervallo, regalano una traiettoria imprendibile al tiro di Bernardo Silva, sporcato da Inácio, per il 4-0 a metà partita. Forse mai nella storia lo Stadio José Avalade ha accolto l’intervallo con un silenzio così assordante. La ripresa è poco più di una lunga, estenuante attesa del triplice fischio che metta fine al supplizio dello Sporting. Al 58’ uno spietato Sterling inventa uno spettacolare tiro a giro con il destro, giocata non sempre nel suo repertorio, e trova un meraviglioso gol nel sette: è il 5-0 definitivo, che scrive la parola fine (se mai ce ne fosse ancora bisogno) sul doppio confronto. Gli uomini di Amorim non impegnano mai Ederson, il Manchester decide di non affondare più il colpo, come dà l’impressione di poter fare da un momento all’altro. Ma la cinquina, anche in ottica qualificazione, è un’assicurazione più che sufficiente.