Il numero 17, contro ogni superstizione, porta bene all'Italia. Sì, perché il bilancio azzurro a Pechino 2022 è più che soddisfacente con 17 medaglie che fanno centrare largamente l'obiettivo prefissato, ovvero superare il bottino ottenuto a Pyeongchang quattro anni fa. Quasi raddoppiato, lontano solo di tre podi dal record assoluto della rassegna di Lillehammer 1994, ma 17 podi che lasciano la spedizione azzurra entusiasta. A prendersi la scena, neanche a dirlo, sono stati Arianna Fontana, il curling di Stefania Constantini e Amos Mosaner, ma anche gli sci di Sofia Goggia e Federica Brignone.
Da Francesca Lollobrigida a Francesca Lollobrigida. È toccato alla pattinatrice romana il compito di aprire e chiudere il medagliere azzurro, con l'argento nei 3000 metri di speed skating e il bronzo, nelle ultime ore olimpiche, nella mass start. In mezzo altre 15 medaglie, che hanno fatto sorridere, godere ed entusiasmare l'Italia in un 2022 che continua sull'onda lunga delle soddisfazioni di Tokyo 2020.
Fontana da record - L'Olimpiade cinese è da ricordare, tra record, prime volte e qualche delusione. E in questo quadro non poteva di certo mancare la firma di una super Arianna Fontana, che a Pechino si è tolta più di una soddisfazione. Tre medaglie al collo, due argenti e un fantastico oro, e due primati in saccoccia da far venire i brividi: atleta più premiata nello short track femminile e italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi invernali con i suoi 11 podi. Il mirino è di certo puntato a Milano-Cortina 2026, per cercare di superare il record assoluto di Edoardo Mangiarotti (13 medaglie olimpiche nella scherma), ma il cammino è lungo e ricco di polemiche da placare.
Curling d'oro - Se Fontana ha esaltato, la prima del curling non può di certo essere dimenticata. Partiti nel silenzio di chi vuole lasciare al lavoro ogni tipo di commento, Stefania Constantini e Amos Mosaner hanno strabiliato partita dopo partita, stone dopo stone fino a raggiungere una finale che nessuno avrebbe mai pronosticato a inizio rassegna. Dopo una striscia di 11 risultati utili consecutivi, il duo del curling conquista l'oro ai danni della Norvegia, inserendo i propri nomi nella storia delle Olimpiadi col massimo successo. Da Cortina e Cembra al tetto del mondo per i due curlisti azzurri, che tutto potevano ipotizzare sul volo per Pechino tranne rientrare in Italia con la medaglia più ambita al collo.
Goggia-Brignone, sugli sci è guerra - Anche sugli sci non sono mancati i sorrisi e, perché no, anche qualche frecciatina che ha tenuto viva la polemica in casa azzurra. La prima medaglia della spedizione sciistica è arrivata da Federica Brignone, argento nel gigante, seguita qualche ora dopo dal fondo sprint di Federico Pellegrino. Ma gli occhi di tutti erano puntati su Sofia Goggia, reduce dall'infortunio di Cortina e capace di recuperare in tempi record per esserci a Pechino. Dopo 23 giorni Sofia sale sul podio, con l'argento davanti all'altra azzurra Nadia Delago, ma è anche il pretesto per alimentare la polemica. Brignone e Goggia, Goggia e Brignone, botta e risposta continuo tra le due che gareggiano anche fuori dalle piste da sci.
Short track storico - A prendersi la scena e un posto di rilievo nel medagliere azzurro c'è lo short track. Delle 17 medaglie arrivate a Pechino, infatti, cinque sono arrivate da questa specialità. Un oro, due argenti e due bronzi che lascia più che soddisfatta la Federazione che ha puntato forte sulla disciplina. Arianna Fontana, Martina Valcepina, Andrea Cassinelli, Pietro Sighel, Davide Ghiotto, Luca Spechenhauser e Yuri Confortola sono gli azzurri medagliati in una spedizione che sarà di certo negli annali dello sport.
Wierer, Lollobrigida e Moioli - Gli occhi erano puntati anche sul biathlon e lo snowboard, ma anche sullo speed skating con una Francesca Lollobrigida che ha stupito e si è regalata il posto da portabandiera nella cerimonia di chiusura. Quella di apertura, Michela Moioli, ha portato a casa l'Olimpiade dei due volti: quella disperata di chi aveva i favori dei pronostici nello snowboard cross e che ha chiuso con l'amaro in bocca con tanto di caduta nella finale B, ma anche quella soddisfatta per l'argento ottenuto con Omar Visintin (precedentemente bronzo nella gara maschile). Riflettori anche su Dorothea Wierer, che voleva portare a casa una medaglia per suggellare una carriera da record. Il metallo è il bronzo, ottenuto nello sprint, ennesimo dopo quelli conquistati a Sochi e Pyeongchang, ma dal sapore diverso in quanto prima medaglia conquistata nell'individuale.
Di seguito tutti gli azzurri a medaglia, per specialità, alle Olimpiadi di Pechino 2022.