Sono undici i club di Serie A che rischiano il deferimento per la vicenda delle plusvalenze sospette, tra cui Juventus e Napoli, che avranno 15 giorni di tempo per preparare le memorie difensive e decidere se farsi ascoltare. A questo punto verrà presa la decisione che consiste o in un rinvio a giudizio sportivo dinanzi al Tribunale federale o archiviazione. Per le due big del calcio italiano ipotizzato il semplice illecito amministrativo punibile con ammenda (salvo sanzioni più gravi in tema di licenze Uefa). Ma l’avviso di delle indagini riguarda anche la presunta violazione dell’articolo 4 del Codice di Giustizia sportiva: in quel caso, si può arrivare anche alla penalizzazione di uno o più punti in classifica.
Oltre a Napoli e Juventus, l’avviso da parte della FIGC è arrivato anche a Empoli, Sampdoria, Genoa, Pisa, Parma, Pro Vercelli, Pescara e anche a Novara e Chievo, due club non più affiliati. Gli affari finiti sotto la lente della Procura riguardano tre stagioni sportive: 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021.
Sono ben 62 le operazioni finite nel mirino di Covisoc e Consob e di queste operazioni, 42 sono della Juventus. Per quanto riguarda il Napoli, invece, sotto l’occhio del ciclone è finita l’operazione Osimhen. Infatti, nella maxi operazione che ha portato il nigeriano dal Lille a Napoli, ci sono finiti ben quattro azzurri: si tratta del terzo portiere Orestis Karnezis e tre giocatori della Primavera (Claudio Manzi, Luigi Liguori e Ciro Palmieri). La valutazione complessiva dei quattro giocatori è stata di poco superiore ai 20 milioni di euro: un costo ritenuto eccessivo per giocatori che vantavano poche presenze tra i professionisti, se non qualcuna in Serie C.