Ancora zero vittorie per le Zebre nello United Rugby Championship. La squadra con sede a Parma perde per l’ottava volta in altrettante partite e allo stadio Lanfranchi cede il passo ai Bulls con un devastante 45-7. I sudafricani hanno la meglio in rimonta: Rizzi porta infatti avanti le Zebre, poi gli avversari si scatenano e infilano un parziale impressionante che condanna il club italiano ad essere sempre più ultimo in classifica.
Continua la crisi delle Zebre nello United Rugby Championship: la franchigia italiana con sede a Parma perde per l’ottava volta in altrettante partite e resta quindi ultimissima in classifica con appena un punto. Anche oggi in casa, nel recupero del decimo turno rinviato a inizio gennaio per Covid, sono i sudafricani dei Bulls a passare nettamente 45-7. Zero vittorie nella competizione quindi per le Zebre che non riescono a invertire la rotta neanche dopo il cambio di allenatore a gennaio, con l’arrivo di Emiliano Bergamaschi al posto di Michael Bradley. I Bulls, al quarto successo in dieci match, hanno la meglio in rimonta: sono infatti gli azzurri a passare avanti al 23’ con la meta di Rizzi, che trasforma anche il calcio e sembra mettere in discesa la partita per i suoi. Fino a quel momento aveva infatti regnato l’equilibrio e i Bulls non sembravano irresistibili. Solo un’impressione però, perché dal 30’ i sudafricani si scatenano e nel giro di appena cinque minuti mettono a segno due mete (Grobbelaar e Papier), una punizione (Smith) e due trasformazioni (sempre Smith). L’ennesima disfatta delle Zebre è servita e si concretizza ancora di più in avvio di secondo tempo, quando Coetzee al 52’ va ancora in meta e il solito Smith firma il 24-7 che di fatto chiude già i conti. A questo punto i Bulls giocano in scioltezza e dilagano passeggiando su ciò che resta delle Zebre, molli in difesa e sovrastate fisicamente: al 57’ ancora meta di Botha, al 60’ tocca a Mapoe, al 67’ è Arendse a varcare l’ultima linea. In mezzo, sempre il caldissimo piede di Smith a trasformare tutti i calci. Azzurri letteralmente asfaltati e tramortiti e nel finale la pioggia bagna il tracollo.