MILAN
Maignan 6 – Mezzo derby passato praticamente da spettatore e da bacchettatore degli errori altrui. Poi inizia a lavorare un po’ di più.
Florenzi 6,5 – Attento e determinato fin dai primi minuti, mostra la versione di sé che l’ha portato a giocare davanti a queste grandi platee.
Dal 39’ st Calabria sv.
Tomori 6,5 – Salta e ringhia in mezzo alla sua area che presidia alla sua maniera, anche quando Romagnoli, forse il suo compagno di difesa preferito, deve fermarsi.
Romagnoli 6,5 – Poco più di venti minuti ad alto livello, con una chiusura perfetta su Dzeko, prima di arrendersi a un infortunio.
Dal 26’ pt Kalulu 6,5 – Entra a freddo ma con la giusta concentrazione, facendosi guidare da Tomori.
Hernandez 6 – Alla prima accelerazione spacca l’Inter a metà e sfiora il gol. Poi Dumfries gli prende le misure e il duello diventa interessante.
Kessie 5 – Il ragionamento in corso sulla sua futura destinazione non favorisce la sua lucidità e non lo spinge a dare quel qualcosa in più che potrebbe fare la differenza.
Bennacer 6,5 – Tanto sacrificio in mezzo al campo, anche per coprire qualche distrazione da parte di chi gli gioca accanto.
Saelemaekers 6 – Qualunque cosa succeda, lui corre. In un campo di calcio quando si corre si è sempre dalla parte della ragione, anche quando magari non si è precisi al cento per cento nelle conclusioni.
Dal 22’ st Messias 6 – Corre meno di Saelemaekers ma con il suo sinistro pennella qualche buon pallone.
Krunic 6,5 – Arma tattica importante, perché marca Brozovic e spesso lo sorprende alle spalle. Giocatore spesso sottovalutato che in questa occasione si dimostra molto prezioso.
Dal 22’ st B. Diaz 5,5 – Entra per dare quel guizzo in più rispetto a Krunic, ma forse mezzo tempo non gli basta per esprimersi.
Leao 6,5 – Approfitta di un piccolo vantaggio tattico che gli viene concesso ed è da subito il rossonero più pericoloso con i suoi caratteristici strappi quasi mai arginati. Esce dal campo scontento.
Dal 22’ st Rebic 5 – Rispetto a Leao vive una serata meno ispirata.
Giroud 6 – Il solito cobra raggomitolato nell’area avversaria, non tocca molti palloni ma apre molti spazi per i compagni, a volte in maniera geniale.
Allenatore Pioli 6 – Parte in maniera prudente, poi via via inietta un po’ di coraggio nel suo schieramento.
INTER
Handanovic 6 – Si vede subito che non si sente tranquillo al cento per cento, ma rimedia ai suoi errori con qualche parata complessa.
Skriniar 5,5 – Frequenti i suoi duelli con Leao, un tipo di giocatore che lo mette in difficoltà per il dinamismo e la creatività. Graziato a inizio secondo tempo di un possibile rigore su Giroud.
De Vrij 5,5 – Il suo lungo periodo di appannamento si evidenzia non tanto con gli errori individuali evidenti, quanto con quel senso di insicurezza che viene trasmesso a tutto il reparto.
Bastoni 6,5 – Il più reattivo della sua linea difensiva, anche il più lucido nel partecipare alla fase di possesso.
Dumfries 6 – Qualche minuto per capire esattamente come mettersi e quando partire, poi il suo apporto assume la continuità che ci si aspetta da un nazionale come lui.
Dal 43’ st Darmian sv.
Barella 6 – Non partecipa al gioco con la continuità di qualche tempo fa, si accende e si spegne a intermittenza anche se quando è acceso davvero si fa notare. Sicuramente a corto di energie.
Dal 20’ st Vidal 5 – Appena entrato regala una ripartenza al Milan, segno che non ci mette la giusta concentrazione. E non migliora con il passare dei minuti.
Brozovic 6 – Marcato stretto da Krunic, sente un po’ troppo la partita e commette qualche errore di troppo. Prende il giallo troppo presto ma poi si rimette in cattedra.
Calhanoglu 5,5 – Si impantana in una zona del campo dove le sue giocate contano sempre troppo poco.
Perisic 6,5 – Atleticamente dà sempre mezzo giro di vantaggio sui compagni di squadra, ma a sua volta ha tempi sul giro più alti rispetto a un mese fa, quindi non riesce a fare la differenza.
Dal 43’ st Gosens sv.
Dzeko 6 – Si è disegnato addosso questo ruolo da trequartista, in cui mostra le sue doti tecniche sopraffine ma in maniera quasi sempre inconcludente, a una distanza troppo elevata dalla porta.
Dal 34’ st Correa sv.
L. Martinez 5 – Soffre di una strana sindrome che lo rende irriconoscibile. Si diceva che la vicinanza di Dzeko gli avrebbe fatto bene, invece non è così e non ci sono spiegazioni plausibili.
Dal 20’ st Sanchez 5,5 – Va un po’ di qua e un po’ di là, senza particolari compiti tattici, situazione che a volte lo ha favorito, questa volta molto meno.
Allenatore S. Inzaghi 6 – Consapevole di attraversare un momento complicato, schiera una formazione realistica. Il problema del gol però così non lo risolve.