"Vivere questo tipo di partite da fuori, per la prima volta in carriera, e non poter essere in campo mi fa capire cosa provano i nostri tifosi in queste serate e chiedere scusa a tutti è l'unica cosa da fare in questo momento". Così Leonardo Bonucci ha commentato sui propri profili social la cocente delusione per l'eliminazione della Juve dalla Champions League per mano del Villarreal. "Dobbiamo però, tutti insieme, trasformare questa delusione e questa frustrazione in rabbia per affrontare il resto delle partite e prenderci gli obiettivi che sono rimasti". Intanto però insieme alla delusione cresce la rabbia del popolo bianconero e sempre sui social torna di moda un vecchio hashtag, quell'Allegriout che già aveva accompagnato altri momenti della storia juventina.
Il processo mediatico, insomma, vede sul banco degli accusati il tecnico dei bianconeri. Tra i tifosi, costretti a vivere l'ennesima delusione europea, non mancano di certo le voci critiche nei confronti dei giocatori - anzi! -ma al netto delle assenze e di tutte le possibili scusanti, c'è la convinzione che le maggiori responsabilità siano da addebitare a Max Allegri. Nessuno, o quasi nessuno, ipotizzava un facile cammino verso i quarti, le semifinali o addirittura la finale (obiettivo dichiarato dallo stesso allenatore juventino alla vigilia del match col Villarreal) ma allo stesso tempo nessuno, o quasi nessuno, accetta oggi una eliminazione tanto bruciante, frutto non solo di un secondo tempo sconcertante ma di una condotta lungo tutti i 180 minuti del confronto con gli spagnoli troppo rinunciataria. Ad Allegri viene rimproverato oggi il non gioco, l'assenza d'identità e idee della squadra e l'atteggiamento sempre troppo attendista. Ma anche la dirigenza, dal presidente Agnelli all'intero management juventino, non viene risparmiata. Questo insomma è il giorno della rabbia e della delusione: tutti colpevoli, ma qualcuno - oggi almeno - più di tutti.