A Coverciano è andata in scena la conferenza stampa dell'Aia e il responsabile della CAN ha fatto un bilancio dell'operato dei direttori di gara dopo 30 giornate di campionato di Serie A. "Sui rigori gli arbitri sono stati bravi perché hanno tenuto una linea comune dall'inizio fino a oggi - ha spiegato Gianluca Rocchi -. Anche i giocatori cadono meno, ho visto gol di giocatori che magari cadevano e poi si rialzavano per segnare". Nel corso dell'evento è stato anche fatto ascoltare l'audio Var del fallo in area di Ranocchia su Belotti. "Palla! palla! sì, ha preso palla, vai vai...", dice Massa, addetto al Var, all'arbitro in campo Guida. Dialogo che spiega la dinamica del clamoroso abbaglio durante Torino-Inter, ma non giustifica la sbagliata interpretazione delle chiare immagini sull'episodio. "Trattandosi di un Var molto forte, l'arbitro Massa, che era il Var, ha gestito la tecnologia, da istintivo e si è fatto guidare dalla prima decisione dell'arbitro Guida in campo. Cioe' non ha fatto un'accurata ricerca delle immagini che invece andava fatta - ha commentato Rocchi -. Errore grave, ma non per questo perderemo un arbitro molto bravo come lui".
"Abbiamo avuto 93 errori senza VAR, di cui 13 riconosciuti dall'AIA - ha spiegato Rocchi -. Gli errori senza Var sarebbero stati il 6%, ridotti a 0,84%". "La tecnologia è uno strumento fondamentale ma va usato in maniera coerente - ha aggiunto -. Sono il più grande sostenitore della Var e della tecnologia ma va usata con una linea il più possibile coerente. Puntiamo a una specializzazione su questo ruolo e sempre di più a una scissione del ruolo di chi fa l’arbitro e di chi è al Var".
"Nel percorso di crescita che stiamo facendo lavoriamo per fare meno errori possibili - ha proseguito il designatore -. Ma non sono solo errori di gioventù o inesperienza perché li hanno fatti anche i più grandi". "Se avremo bravi arbitri italiani sarà un bene per tutti, anche all'estero - ha continuato -. Dovremo avere tanti Orsato che ci rappresentano all'estero, è un motivo d'orgolio. Oltre alla Nazionale azzurra ce n'è un'altra vestita di giallo per cui non tifa nessuno, ma che indossa lo stemma della Federazione".
Poi qualche considerazione più nel dettaglio sulla valutazione dei falli e le linee guida sulla direzione di gara. "Abbiamo chiesto una linea europea, poi sappiamo che la Premier League non riusciremo mai a raggiungerla: la filosofia deve essere quella di preparare gli arbitri per la Champions League - ha spiegato Rocchi -. I rigori? Li abbiamo ridotti di moltissimo, il termine 'rigorino' non è roba mia, non so chi me lo abbia affibbiato. Siamo in linea con la Champions. Serve tempo". Quanto all'uso dei cartellini gialli e rossi, Rocchi poi non ha dubbi: "Siamo severi, non c'è nulla di nuovo: la severità porta rispetto, poi non dobbiamo eccedere. Le espulsioni? Siamo soddisfatti sui giocatori, meno sugli allenatori...".