NEL MIRINO

Plusvalenze, la Figc ha trovato la formula per smascherare le valutazioni fittizie

La Juve ha incassato 20 milioni per Audero ma ne varrebbe 13, Rovella pagato 18 al posto di 6. Napoli: Osimhen non vale 71 milioni, ma 52

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Il caso delle plusvalenze fittizie ha fatto scattare per i club coinvolti gli inevitabili deferimenti da parte della Procura della Figc. L'attenzione è, ovviamente, rivolta tutta sulle cinque formazioni attualmente in Serie A, anche se le operazioni sono riferite alle stagioni 2019-20 e 2020-21. Come noto, si tratta di Juve, Napoli, Sampdoria, Genoa ed Empoli. Il numero maggiore di operazioni finite nel mirino, riguarda i bianconeri, con 15.

Ma come ha fatto la Procura a determinare il "valore reale" per poter contestare quello fittizio attribuito dalle varie società? Tramite una serie di particolari parametri, che avrebbero mostrato come l'alterazione sia stata importante. Per quanto riguarda la Juve, ad essere contestate sono soprattutto le valutazioni di Audero, pagato dalla Sampdoria 20 milioni di euro contro i 13 "rettificati" dagli inquirenti (plusvalenza di 7), di Rovella, preso dal Genoa per 18 milioni invece che 6, di Portanova (10 contro 2) e di Petrelli (8 contro 1), operazioni fatte sempre con il Grifone. Nulla da eccepire, invece, in merito allo scambio Pjanic-Arthur col Barcellona (il bosniaco è stato correttamente valutato 60 milioni), anche se viene individuata una plusvalenza fittizia di 6 milioni per Marques e Pereira, inseriti nell'operazione. Regolare anche la valutazione del passaggio di Cancelo al Manchester City per 65 milioni di euro.

Quanto al Napoli, qualcosa non torna nell'affare Osimhen. L'attaccante è arrivato dal Lille per 71 milioni di euro e spiccioli, ma il suo valore avrebbe dovuto essere di 52 milioni. Soprattutto, non torna la valutazione data ai tre giovani mandati in Francia (ma mai in campo), Palmieri (7 milioni contro il valore corretto di 100mila euro), Liguori e Manzi (4 milioni al posto di 100mila euro), oltre al portiere Karnezis (5 milioni contro 500mila euro).

Queste variazioni significative, avrebbero portato a modificare i bilanci delle società indicate. Per tutte, comunque, questo tipo di illecito è punibile dal punto di vista sportivo solo con un'ammenda con diffida. Per i dirigenti, invece, in caso di colpevolezza, la sanzione può arrivare alla squalifica.