Un Mathieu Van der Poel sempre più stellare si prende il Giro delle Fiandre. Il fenomeno olandese conquista la Monumento al termine di una splendida battaglia con Tadej Pogacar, che attacca a più riprese e stacca tutti gli altri rivali. Il corridore della Alpecin-Fenix non molla un colpo e si prende la classica in volata: per lui è la seconda volta, dopo il 2020. Sul podio l’altro olandese Van Baarle e il francese Madouas, rientrati nel finale.
Mathieu Van der Poel vince da fenomeno il Giro delle Fiandre 2022. Il corridore della Alpecin-Fenix risponde ai numerosi attacchi di Tadej Pogacar, resistendo di gambe in una giornata durissima, per poi beffare lo sloveno nella prova di nervi della volata finale, in cui l’olandese attende il rientro degli inseguitori per imporsi con uno sprint poderoso. La corsa viene caratterizzata da una fuga di nove corridori, che nasce abbastanza presto. Ne fanno parte anche gli italiani Manuele Boaro e Luca Mozzato, ma le squadre dei favoriti controllano sempre la situazione e non concedono mai più di 5 minuti di margine. Il primo squillo tra i big arriva a 90 km dall’arrivo: Ivan Garcia Cortina allunga dal plotone, seguito da un interessante gruppetto di corridori, tra cui il vincitore nel 2019 Alberto Bettiol, il campione del mondo dello stesso anno Mads Pedersen, Turner e Stybar. I contrattaccanti si riportano presto sui fuggitivi, ma non vanno mai oltre i 50” di vantaggio. Dietro, invece, i big iniziano ad affilare le spade per la grande battaglia.
Il primo colpo viene sferrato durante il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont. Lo porta Tadej Pogacar, che allunga con il campione in carica Kasper Asgreen sulla ruota. Gli altri grandi favoriti, Mathieu Van der Poel e Tom Pidcock, rientrano con il passo. Si avvantaggiano allora altri corridori, tra cui in particolare Fred Wright e Dylan Van Baarle. L’attacco più convinto viene lanciato sul Koppenberg: Pogacar riparte, Van der Poel e Valentin Madouas saltano sulla sua ruota. Il terzetto vola, raggiunge Wright e Van Baarle e guadagna subito un minuto sugli inseguitori. È chiaro, a quel punto, che il successo è un discorso a cinque. Pogacar porta la scrematura finale sull’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, con una nuova fiammata delle sue. Solo Van der Poel rimane sulla sua ruota, mentre gli altri perdono contatto.
Lo sloveno prova a spingere anche sul Paterberg, ma l’olandese non molla e i due arrivano insieme nei chilometri finali, procedendo di comune accordo fino a un chilometro dall’arrivo. A quel punto l’intesa si rompe e i due si studiano, permettendo a Madouas e Van Baarle di rientrare per uno sprint caotico e confusionario. Il francese parte lungo ai 250 metri ed esaurisce le energie, proprio mentre Van der Poel esce con tutta la sua potenza e conquista il Giro delle Fiandre per la seconda volta in carriera, dopo il 2020. Secondo l’altro olandese Van Baarle, davanti a Madouas, mentre un nervoso Pogacar rimane chiuso negli ultimi 150 metri e si deve accontentare della quarta posizione. Quinto lo svizzero Stefan Kung, nessuno italiano arriva in top ten.