A 44 giorni dall'inizio della guerra lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi si ritrova per ricominciare le attività. Succederà lontano dall'Ucraina, a Istanbul in Turchia, ma già riprendere gli allenamenti, per la squadra del Donbass e per il tecnico bresciano, è un segno positivo. L'organico non sarà al completo: mancheranno i numerosi stranieri (l’ala Teté è al Lione, il terzino Vinicius Tobias al Real e tanti altri sono in Sudamerica), che ora non ne vogliono sapere di tornare in Europa. Al gruppo si aggiungeranno però altri giocatori, delle giovanili o in prestito ad altre squadre, rimasti in patria durante l'inizio del conflitto. L'obiettivo è riprendere la preparazione in vista di un giro di amichevoli per l'Europa, rinominato "tour della pace". Sono già molte le candidate a disputare un match con gli arancio-neri, le uniche sicure per ora sono Besiktas (13 aprile) e Fenerbahce (19 aprile). Ancora da ufficializzare le date degli altri incontri con Lazio, Siviglia, Hajduk Spalato e Psg.
Il ricongiungimento parziale della squadra sarà possibile con un permesso speciale per motivi umanitari, rilasciato dall’Uefa. Il risultato è stato raggiunto grazie all'unità d'intenti della dirigenza dello Shakhtar, in primis del ceo Sergei Palkin, del ds Dario Srna con il presidente Ceferin. Il tecnico italiano, che si unirà ai giocatori nella mattinata di giovedì, ha partecipato attivamente al progetto e ha rifiutato ogni possibilità di andare ad allenare altre squadra con la speranza che un giorno potrà scendere nuovamente in campo con la squadra di Donetsk.