INTER

La forza tranquilla di Inzaghi: il valore aggiunto dell'Inter

Il derby vinto riassume i meriti del lavoro del tecnico nerazzurro che può inseguire ancora due titoli

© Getty Images

Una notte di festa, il pensiero alla finale di Coppa Italia dell'11 maggio, la testa da oggi subito alla Roma. Il derby vinto dà forza, questo è certo. Il derby vinto non deve distogliere l'attenzione da quanto attende l'Inter. Se, come e quanto il 3-0 rifilato al Milan farà da propulsore nella volata scudetto lo si capirà a posteriori, l'Inter riparte ora pensando al sabato mouriniano che si profila all'orizzonte. Già, Mourinho, il tecnico che riporta alla mente dei tifosi nerazzurri l'epopea del Triplete. A Inzaghi, oggi come oggi, può uscire invece un'altra tripletta, in tono minore ovviamente, ma pur sempre una tripletta: tutto è possibile, estasi o caduta andranno inevitabilmente di pari passo nel prossimo mese, ma è un dato di fatto che alla sua prima stagione interista Simone può lottare, e solo lui può farlo, per il mini-treble scudetto, Coppa Italia e Supercoppa (già in bacheca).

E allora viene da chiedersi se il valore aggiunto di questa Inter non sia proprio "la forza tranquilla" di un tecnico che ha raccolto un'eredità pesantissima, attraversato con calma e fermezza le tempeste estive e forgiato una squadra seria, compatta, organizzata e pungente. Leader di un gruppo capace di uscire vivo dal breve ma terribile inverno nerazzurro e tornare padrone del proprio destino, rimanendo sempre fedele al proprio credo. Senza snaturarsi, ma correggendo gli errori. Nessun dramma nel momento più duro, coinciso proprio con il derby d'andata di Coppa Italia quando tutto pareva in disfacimento, nessuna iperbole ora che la via pare nuovamente tracciata. Le scelte compiute da Inzaghi hanno pagato. Ha sempre sostenuto e dato fiducia a Lautaro, si è appoggiato sulle spalle larghi di Dzeko, ha aspettato l'utilissimo Correa, ha dosato il minutaggio di Sanchez. Questo per quanto riguarda l'attacco. Ha trovato la perfetta alchimia tra Brozovic, Barella e Calhanoglu senza però privarsi dell'apporto di Vidal che in partite chiave della stagione non ha fatto mancare la sua esperienza. Ha costruito una squadra votata al gol (miglior attacco in Serie A) senza perdere solidità in difesa, la meno perforata in campionato. Ha infine alternato i suoi esterni (a destra soprattutto) con Dumfries (costruito come giocatore giornata dopo giornata) e Darmian, aspettando la crescita di Gosens come alternativa al fenomenale Perisic a sinistra. Insomma, la sua impronta è certa e chiara e il derby vinto ieri sera è una piccola summa della sua stagione. E adesso, con quella forza tranquilla l'Inter procede ancora: tutto è in gioco, tutto è possibile.

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