UCRAINA

Ucraina, Sergej Bubka si commuove a Roma: "Il mio cuore è spezzato per la guerra"

Il presidente del Comitato olimpico ucraino in visita ai suoi connazionali ospitati all'Acqua Acetosa: "Grazie al popolo italiano"

"Il mio cuore è spezzato. Sto facendo tutto quanto è nelle mie possibilità per portare la pace e salvare il mio popolo. Senza l'Italia non avremmo futuro. Non ho mai incontrato nella mia vita una solidarietà di questo tipo. Va tutta la mia gratitudine al popolo italiano". Con queste parole un commosso Sergej Bubka, presidente del Comitato olimpico dell'Ucraina, ha raccontato la tragedia che sta colpendo il suo popolo, nel corso di una visita a Roma al centro sportivo "Giulio Onesti" dell'Acqua Acetosa.

La leggenda dello sport mondiale, per oltre 20 anni detentore del record del mondo di salto con l'asta, si è recato nella Capitale insieme al ministro dello sport Vadym Guttasait per incontrare gli atleti ucraini di taekwondo, canottaggio e scherma ospitati in Italia a causa del conflitto. "Siamo qui perché nel nostro Paese c'è la guerra, siamo qui oggi per dire grazie all'Italia. Noi siamo una Nazione forte, un popolo forte e amiamo la vita. Il dialogo è importante per il futuro. Il popolo ucraino ama la pace".

Bubka si è anche soffermato su ciò che lo riguarda più da vicino: "Questa è la mia prima conferenza da quando è cominciata la guerra, perché ho speso ogni tipo di energia per aiutare i nostri atleti. Mia madre ha 85 anni e non può muoversi, non può stare in piedi a lungo, mio padre si prende cura di lei e sono a Donetsk, ma non ho notizie da diverso tempo e ho paura di non rivederli più. Sembrava che questa guerra non potesse mai capitare, ma è importante il fatto che non siamo soli. L'intero movimento olimpico è con l'Ucraina. Se stiamo insieme vinceremo. Non dimenticheremo mai quello che state facendo. È in questi momenti che possiamo capire chi veramente ci è vicino, chi è nostro amico. Ancora un grande grazie all'Italia, al Governo, al Coni, così come a tutti i presidenti federali", ha concluso il numero uno dello sport ucraino.

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