È atteso dall'udienza davanti al Gup del tribunale di Siena, in programma il 7 giugno, ma nel frattempo il clima attorno a Manolo Portanova si fa sempre più teso. Sono stati infatti diffusi una serie di stralci provenienti dalle carte del processo che lo vedono coinvolto, insieme ad altri tre giovani, con l'accusa di stupro di gruppo e per il quale lo scorso 28 marzo è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. Negli atti si legge di "violenze sessuali, percosse, sputi, insulti e accanimento animalesco" sul corpo della ragazza "concepito come un oggetto".
I fatti risalgono alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, in un appartamento di proprietà di un amico di Portanova. La studentessa, nella ricostruzione fatta dal Secolo XIX attraverso le carte processuali, racconta di essere rimasta sola con il calciatore: "A un certo punto ho sentito la presenza di altre persone che ridevano in camera da letto. Mi sono alzata con la scusa di prendere una bottiglia d'acqua e ho acceso la luce: davanti a me c'erano tre uomini nudi". Quello che segue lascia senza parole: "Ho detto che non volevo, ma non si sono fermati. Ero esausta, chiedevo di andarmene, di chiamare la mia amica, mi veniva detto che era in bagno e non poteva intervenire, ma nessuno in realtà la cercava".
La ragazza, da cui è partita la denuncia, si reca immediatamente al pronto soccorso, dove i medici riscontrano contusioni ai fianchi, ai glutei e ferite profonde alle parti intime, dimettendola con una prognosi "superiore ai 40 giorni". La perizia medico legale di parte ha poi certificato danni psicologici "permanenti": la giovane avrebbe sofferto, in tutti questi mesi, di "stress acuto, ansia, oscillazione dell'umore e riduzione dell'appetito".
L'avvocato di Portanova, Gabriele Bordoni, ha anticipato al quotidiano ligure la linea difensiva: "Con ogni probabilità chiederemo di aver accesso al rito abbreviato. Si tratta di una scelta obbligata per evitare che tutte le parti rivivano una vicenda che ha portato a sofferenze. Abbiamo svolto indagini dalle quali a nostro parere emerge che il rapporto è stato consensuale". Lo stesso calciatore ha affidato alcune parole al suo rappresentante: "Da mio padre e dal mondo dello sport ho ereditato valori sani e il rispetto per tutti, in particolare per le donne. Sono addolorato per i danni psicologici patiti dalla ragazza".
Secondo il legale della ragazza, Jacopo Meini, "è stato un atto di violenza assurda e immotivata. C'era il consenso a un rapporto sessuale con il calciatore, non con gli altri. Ora voglio solo giustizia per quanto accaduto quella notte".