Lotta scudetto tiratissima ma anche quella per l'Europa, sia con vista Champions League che per il quinto-sesto posto, non scherza: per questo Inter-Roma di questa sera alle 18 pesa doppio, viste le sole cinque giornate (sei per i nerazzurri) prima della fine del campionato è come se i punti pesassero doppio. Se Simone Inzaghi insegue un "mini triplete" al primo anno sulla panchina nerazzurra, con la Supercoppa Italiana già in tasca e la finale di Coppa Italia da giocare, sulla sua strada c'è proprio José Mourinho, che 12 anni fa di questi tempi era al rush finale del "vero" triplete interista. Non solo: imbattuti da 12 gare (considerando solo la Serie A), i giallorossi sono clienti temibilissimi di questi tempi anche perché la Juve e il quarto posto distano cinque punti.
Le premesse di una grande gara ci sono tutte, anche perché pure l'Inter è in un buon momento di forma: dieci risultati utili consecutivi, includendo la Coppa Italia, e tre successi di fila in campionato hanno rimesso il cerino-scudetto in mano a Inzaghi, considerando la gara con il Bologna da recuperare. Il tecnico nerazzurro - che deve rinunciare solo a Vidal - punterà sulla formazione dei titolarissimi, attacco incluso: Dzeko cerca il 100° gol in Serie A contro la sua ex squadra contro la quale aveva già segnato all'andata, Lautaro è carichissimo dopo la doppietta nel derby di martedì.
Mourinho invece è senza Cristante (infortunato) e Zaniolo (squalificato) e sogna lo sgambetto dopo i ko dell'andata in campionato (0-3 all'Olimpico) e dei quarti di finale di Coppa Italia (0-2 a San Siro). Anzi, sognare è un verbo sin troppo "spinto": questa Roma è una squadra molto diversa da quella dei due precedenti contro i nerazzurri, non solo a livello di risultati. Ha assunto una fisionomia molto vicina a quella che vuole Mou, ha trovato una sorta di undici titolare e non vuole fermarsi proprio sul più bello.