CONFERENCE LEAGUE

Roma, Abraham verso il Leicester: "Possiamo battere chiunque, basta credere in noi stessi"

Zaniolo: "Quattordici anni di attesa per un titolo sono un po' troppo tempo"

@Getty Images

La Roma è da tempo concentrata sulla semifinale di Conference League contro il Leicester e giovedì ci sarà il primo responso. con la semifinale di andata in Inghilterra. Tammy Abraham non vuole perdere l'occasione di vincere un trofeo al suo primo anno in Italia e carica i giallorossi. "Stiamo andando forte, siamo convinti e in fiducia. Loro giocano un po' come noi, sfruttando il contropiede. Hanno giocatori molto veloci a cui piace correre, ma se siamo in giornata possiamo battere chiunque. Si tratta solo di credere in noi stessi", ha detto l'attaccante al sito della Uefa.

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Per lui si tratterà anche di un ritorno a casa: "Tornerò in Inghilterra e questa partita mi permetterà di dimostrare cosa ho imparato in Italia. Sono emozionato, credo che mi verra' a vedere tutta la famiglia".

Quando parla di Mourinho, poi, non mancano i complimenti. "L'ho sempre considerato una figura paterna - ha aggiunto - e secondo lui questo è il posto migliore per me in questo momento. Posso lasciare un segno nel calcio italiano e farmi conoscere in tutto il mondo, non solo in Inghilterra. José sa quando ci sono con la testa e quando dormo un po'. Sa guidare davvero la squadra e ispirarla a volere di più. È una boccata d'aria fresca". 

ZANIOLO: "14 ANNI DI ATTESA PER UN TITOLO SONO TROPPI"
Nicolò Zaniolo, grande protagonista nei quarti contro il Bodo Glimt cui ha rifilato una tripletta, ha parlato a Uefa.com della sfida con il Leicester. "È una semifinale europea. Il Leicester è una squadra forte. Corrono tanto, sono una squadra fisica, la classica squadra inglese - ha spiegato l'attaccante della Roma -. Noi però siamo forti, siamo la Roma, abbiamo dimostrato quest'anno di potercela giocare con tutte: non abbiamo paura, andiamo a giocarci la partita con le nostre carte e con i nostri mezzi. Obiettivo vincere la Conferecence League. "Sarebbe motivo di grande orgoglio, sarebbe un punto di partenza e non un punto d'arrivo. Per i tifosi significherebbe tantissimo, come per noi. 14 anni di attesa per un titolo sono un po' troppo tempo. Quindi noi quest'anno ci proveremo a portarlo a casa".

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