MOTOGP VERSO JEREZ

Quartararo Vs. Rins: la sfida che non t'aspetti e i sogni iridati dell'Aprilia

La sesta tappa stagionale è un appuntamento delicato per le ambizioni iridate della Ducati e del suo pilota italiano.

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Dal Portogallo alla Spagna, dall'Algarve all'Andalusia: la MotoGP fa rotta sulla sesta tappa di un calendario che ne conta ventuno, avvicinandosi quindi ad un terzo del proprio cammino, traguardo intermedio che taglierà ed oltrepasserà con i GP di Spagna, Francia ed Italia in programma nel mese di maggio. Ancora presto per restringere troppo la rosa dei candidati al titolo, abbastanza invece per assegnare carattere d'urgenza alla rimonta di chi ha perso terreno tra il Qatar e Portimao. 

Sotto i riflettori prima di tutto il team ufficiale Ducati, i cui piloti "languono" al margine basso di una top ten che - al capo opposto - vede delinearsi la sfida - per certi versi inattesa - tra i regolarissimi (ma soprattutto velocissimi) Fabio Quartararo ed Alex Rins, appaiati in vetta a quota 69 punti. Con Aleix Espargarò staccato di tre sole lunghezze nel ruolo di terzo incomodo alle spalle del campione in carica e del pilota della Suzuki che appare in splendida forma, nemmeno lontano parente del pilota sfortunato e poco incisivo visto in azione lo scorso anno. 

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In attesa che Marc Marquez batta un colpo (ma solo in senso metaforico!), vale la pena concentrarsi sulle Rosse e sui loro piloti che, oltre ai primi tre, nel ranking sono dietro anche alle Desmosedici clienti di Enea Bastianini e Johann Zarco, all'altra Suzuki factory di Joan Mir ed alle KTM ufficiali di Brad Binder e Miguel Oliveira. La competitività della GP22 nei colori del Team Lenovo è fuori discussione: lo hanno a più riprese ribadito le performances di Miller, più che quelle di Bagnaia. Anche se poi l'australiano è stato molto meno redditizio al traguardo (quando lo ha raggiunto), tanto appunto da avere in classifica gli stessi punti di Pecco: trentuno. Il distacco dal vertice (38 lunghezze) però inizia a farsi consistente.Raggiungesse (per ipotesi) la cinquantina di punti domenica sera a Jerez, vorrebbe dire due un ritardo pari a due vittorie. Tanto, anzi troppo per chi - come Bagnaia - a ruote ferme era stato caricato (e forse è questo il punto) di molte aspettative e responsabilità. La sfortuna ci ha messo lo zampino ma l'impressione è quella di una candidatura che stenta a prendere quota e che deve necessariamente farlo nei tre appuntamenti di maggio. Discorso che riguarda molto da vicino anche Marc Marquez.

In caso contrario, il quadro che si delinea è quello di un Mondiale all'insegna dell'equilibrio e dell'incertezza più totali. In fondo è quello che si è già potuto intuire con gli exploits di Bastianini e di Aleix Espargarò. A meno che il Diablo Quartararo, lanciato dal perentorio successo di Portimao non allunghi decisamente il passo, mettendo nelle prossime gare una serie ipoteca sul bis iridato.

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