Luciano Spalletti si gode il trionfo casalingo contro il Sassuolo e si toglie qualche sassolino dalle scarpe. "Non era comunque facile essere in Champions con tre turni di anticipo, poi è chiaro c'è rammarico per alcune gare, ma sono state sostituire da alcune vittorie in campi importanti e vanno a riparare certe gare in cui siamo stati al di sotto delle nostre possibilità - ha detto a Dazn - Sono stato io a parlare di scudetto per alzare asta di livello di determinazione per andare oltre ostacolo. Giocare una partita dell'importanza di oggi in un clima di quasi contestazione è una cosa che mi dispiace per i calciatori per tutto quello che hanno fatto vedere durante l'anno. Questo non è un campionato più facile degli altri, è l'opposto, nel senso che ci sono squadre di metà classifica che lottano e hanno un livello di qualità e di modo di stare in campo diverso dagli anni precedenti".
"Ora sembra quasi un successo essere la Lazio e la Roma mentre il Napoli è stato insufficiente, ma non è così, è un giochino a creare sempre le aspettative di quelli che non sono i nostri amici - si è difeso il tecnico toscano -. Il campo ha detto che chi ci sta avanti è stato più forte di noi. Secondo me la squadra ha giocato un grandissimo campionato, si viene da due anni tra alti e bassi. Va dato il giusto merito ai calciatori".
Poi l'attacco a certa stampa. "Chi ha dubbi su di me, un giornalista? Quello che non ha idee e tira fuori semolino che dà in pasto a tutti. Ancora si parla di Totti o Icardi? Visto che non hanno qualità su cosa scrivere vanno a riprendere vecchi episodi inventandosi qualcosa come se si litiga all'interno dello spogliatoio. Il caso Insigne si è gestito da solo, è un campione, una bella persona, avete visto come dava la sveglia alla squadra sul 4-0 chiedendo a tutti di restare concentrati. Questa squadra ha raggiunto un grandissimo risultato ma ci sarà tempo per parlarne".