Il giudice sportivo di Serie A ha punito con una giornata di squalifica con la prova tv il portiere dello Spezia Ivan Provedel, "acquisite ed esaminate le relative immagini tv, considerato che il calciatore in questione è stato chiaramente inquadrato dalle riprese tv mentre proferiva un'espressione blasfema, individuabile senza margini di ragionevole dubbio". Il club ligure farà ricorso. Tra i calciatori espulsi, un turno di stop per Petar Stojanovic e Valerio Verre dell'Empoli. Fra i calciatori non espulsi è stato fermato per un turno Sasa Lukic del Torino.
Il Genoa è stato multato di 12.000 euro per "avere i suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, lanciato sul terreno di gioco alcuni fumogeni che costringevano l'arbitro, per tre volte, a interrompere la partita per permetterne la rimozione; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b), recidiva. Multa di 8.000 euro al Cagliari per "avere suoi sostenitori, al termine del match, lanciato un seggiolino sul terreno di gioco oltre un'asta che colpiva un proprio calciatore; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b.
Per quanto riguarda allenatori e staff: 1 turno e 3mila euro di multa per Vincenzo Sicignano (Empoli) "per avere, al 40° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, contestato l'operato arbitrale e rivolto, avvicinandosi al Quarto Ufficiale, una critica irrispettosa agli Ufficiali di gara". Un turno di squalifica per Nuno Santos (Roma) "per avere al 7' del secondo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, contestato platealmente una decisione arbitrale". Infine 1 turno di squalifica per il preparatore atletico della Sampdoria Massimo Catalano "per avere, al 52' del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale".
SPEZIA: RECLAMO PER PROVEDEL
Lo Spezia farà reclamo contro la squalifica di Provedel. Il calciatore contesta la lettura del labiale dalla quale viene desunta la circostanza della bestemmia, visto che non esisterebbe registrazione audio della presunta imprecazione. I legali del club ligure si appelleranno quindi al precedente dello scorso novembre che aveva riguardato il calciatore del Sassuolo Frattesi. Anche in quel caso, come in quello che riguarda il portiere dello Spezia, non esisteva registrazione audio della presunta blasfemia, che veniva desunta solo dalla lettura del labiale. Tesi contestata nel ricorso degli emiliani, secondo i quali il centrocampista aveva pronunciato l'espressione "porco zio", e che Corte sportiva d'appello aveva ritenuto "accreditata con uguali margini di verosimiglianza dalle relazioni di consulenza tecnica in atti". Il dispositivo, firmato il 30 novembre 2021 dal presidente Umberto Maiello, aveva ritenuto il labiale "suscettibile di diversa interpretazione ", annullando di conseguenza la squalifica.