Ci sono alcuni punti, nelle trattative per l'eventuale cessione del Milan, che vanno chiariti e sono ritenuti, dall'attuale proprietà, di fondamentale importanza. Al netto delle offerte che sono pervenute sul tavolo di Elliott e che il fondo statunitense valuta con la dovuta attenzione, il punto su cui i Singer non accettano compromessi è uno solo: l'eventuale acquirente deve poter garantire solidità ed equilibrio al club rossonero. La questione, in due parole, è questa: Elliott ha fatto un gran lavoro in questi anni per risanare i conti e vuole lasciare il Milan nelle mani di qualcuno che sia in grado di proseguire su questa strada virtuosa. Di qui la necessità di avere garanzie sulle modalità di acquisto che, per esempio, stanno rimandando la fumata bianca, che pareva certa, con InvestCorp.
Dal quartier generale del fondo del Barhain, più volte da noi contattato, non trapela una sola parola, ma che qualcosa abbia raffreddato leggermente la trattativa negli ultimi giorni è abbastanza chiaro tanto che, e non sembra un caso, proprio ieri è spuntata l'offerta da un miliardo del gruppo RedBird. Offerta che Elliott tiene sul proprio tavolo. La sensazione è che, al netto della scadenza dell'esclusiva, InvestCorp possa avere ancora un canale leggermente privilegiato. Il tempo a disposizione per presentare le necessarie garanzie sta però per finire. Per capirci: non è tanto l'ammontare dell'offerta, considerata all'altezza, quanto la formula che il fondo del Barhain utilizzerebbe per l'acquisto del Milan e, in particolare, la questione relativa al debito che InvestCorp potrebbe far ricadere sul club. Insomma, l'offerta c'è, la trattativa continua, ma i soldi sul tavolo ancora non ci sono (InvestCorp sta ancora cercando investitori, ndr). Il che, come direbbe Lotito, vale un "portare soldi, vedere cammello".
D'altro canto, se InvestCorp è ritenuto da Elliott un gruppo serio, lo stesso si può dire per RedBird, l'attuale altro interlocutore della proprietà rossonera. Il fondo Usa gestisce attualmente 6 miliardi che saliranno presto a 11, ha più del capitale necessario per concludere l'operazione e investitori tra le più rispettate istituzione blue-chip degli Stati Uniti. Si tratta insomma di un candidato con tutti i requisiti anche per consolidare e ottimizzare il percorso del Milan nel passaggio da “club di calcio” al modello di “media company”, che sarà sempre più vincente in un futuro che vede profondi cambiamenti nei modelli di fruizione del calcio.
Elliott: gli acquisti più costosi degli americani che hanno rilanciato il Milan
La posizione di Elliott è, in questo senso, la migliore possibile: non ha una necessità impellente di vendere e ha due seri pretendenti all'acquisizione del club. Spostare gli equilibri dall'uno all'altro è una questione di dettagli. Chi saprà portare l'offerta migliore e garantire stabilità a lungo termine al Milan potrà chiudere l'affare. Tanto dovrebbe bastare a far dormire serenamente i moltissimi tifosi rossoneri. Il futuro sarà in ogni caso roseo.