All'inferno e ritorno. Poteva essere un altro 5 maggio slittato di un giorno e invece l'Inter c'è a tenere ancora viva la lotta scudetto con il Milan. Un inizio partita scellerato, da pazza Inter, quello contro l'Empoli, che gela San Siro con un micidiale uno-due. Poi la risalita dal baratro: via la frenesia, dentro potenza e il carattere ed ecco la vittoria che spinge i nerazzurri in testa alla classifica con un punto di vantaggio sui rossoneri, in campo domenica sera a Verona. E ora la pressione si sposta sulla squadra di Pioli, chiamata a rispondere alla rivale per il titolo.
L'Inter sbanda, la difesa si fa infilare con una facilità disarmante. Ma la squadra di Inzaghi ancora una volta rimedia ai suoi sbagli: i 22 punti conquistati in situazione di svantaggio - record europeo, pareggiato soltanto dal Psg in Francia e dall'Hoffenheim in Germania nei cinque più importanti campionati europei - ne sono la prova lampante.
A guidare la rimonta sono gli uomini del centrocampo, con Barella che corre per tre e cerca continuamente il gol, con un Brozovic che rimette ordine e dà equilibrio e un Perisic incontenibile, e un Lautaro Martinez da urlo con una doppietta pesantissima. Dopo il periodo di crisi, il Toro è esploso: sette gol nelle ultime sei uscite, undici nelle ultime undici per un totale di 23 centri: primato stagionale e in campionato con 19 centri. L'attaccante argentino ha infatti superato il suo precedente record in una singola stagione di Serie A, 17 gol nel 2020/21. “Abbiamo mandato il messaggio che ci siamo, che lavoriamo per vincere", ha detto a InterTV dopo la gara. Messaggio al Milan, avvertimento per la Juve in vista della finale di Coppa Italia di mercoledì sera all'Olimpico. Dove servirà un approccio da Inter.