Un malessere improvviso. Probabilmente un infarto. E' morto così, mentre si trovava in Sardegna, Enrico Arcelli, il medico sportivo più famoso d'Italia. Fisiologo, dietologo, preparatore atletico, scrittore: un'istituzione, conosciuto ovunque, ricercato e apprezzato autore di best-seller sportivi, come quel suo "Correre è bello" che è divenuto nel tempo una vera e propria Bibbia per tutti gli aspiranti runners italiani.
Ma Arcelli, nato a Milano il 5 marzo 1940 e da tempo residente a Varese, ha legato il suo nome e la sua professione non solo all'atletica leggera. Collaboratore de Il Corriere della Sera, de La Gazzetta dello Sport e da ultimo della rivista Correre, nella sua lunghissima carriera ha spaziato dallo sci al tennis, dal basket con l'Ignis di Varese al ciclismo - affiancò e pianificò il record dell'ora su pista di Moser - fino al calcio, collaborando con Juve, Chelsea e Milan. Attualmente era dietologo dell'Inter.
Ma è nell'atletica, anche per la sua produzione letteraria, che ha lasciato il segno rivoluzionando i metodi di allenamento e ridisegnando la figura del preparatore. Per la Fidal è stato responsabile del mezzofondo, del fondo e della marcia, introducendo nuovi criteri di allenamento. Ha seguito anche sportivi di livello mondiale come Tomba, Alesi, Manuela Di Centa. Competenze e conoscenze trasferite nero su bianco in 23 libri tradotti persino in cinese e in russo.
Addio, professore!
Sport in lutto, è scomparso il professor Arcelli
Medico sportivo, fisiologo, preparatore atletico e autore di best seller come il famosissimo "Correre è bello"
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