Riavvolgiamo il nastro: minuto 92, Lazio-Milan. Sandro Tonali, un segno del destino. Al posto giusto nel momento giusto, il più delicato dell'intera stagione. Il gol scudetto! Doveva andare così perché il numero 8 è il più milanista dei milanisti, non l'ha mai nascosto. Una storia che inizia da bambino quando con la maglia rossonera si divertiva a dare i primi calci al pallone. Erano gli anni d'oro, quelli in cui il Milan di Ancelotti vinceva tutto in Europa e nel mondo. Lì Sandro Tonali ha iniziato a sognare di diventare un giocatore rossonero, lì è iniziata anche la storia di questo scudetto.
Maglia del Milan fortemente voluta nell'estate 2020 quando anche l'Inter era sulle sue tracce. "No, grazie. Sogno di giocare nel Milan", il succo di una telefonata con la dirigenza nerazzurra dopo che Conte lo avevo indicato tra i preferiti per rinforzare il centrocampo. Così Maldini e Massara non si sono fatti scappare l'occasione e hanno investito tanto sul classe 2000. Maglia del Milan fortemente rivoluta anche nell'estate 2021 dopo un anno non brillante che rischiava di far saltare il riscatto dal Brescia. Sandro, però, non si è perso d'animo per continuare il suo sogno e si è pure ridotto l'ingaggio, da 1,6 milioni di euro a 1,2. Qui lo step, la crescita definitiva di un gioiello. Da promessa a certezza, Pioli lo ha aspettato, gli ha dato fiducia e lui ha risposto presente diventando un punto fisso a centrocampo, con Kessie o Bennacer.
Numero otto fortemente voluto in onore del suo idolo Gattuso, tanto che nel 2020 chiese il permesso di indossarlo proprio a Ringhio. Caratteristiche diverse in campo, ma stesso spirito. Entrambi legati alla maglia, alla tifoseria: il Milan come fede. "È quella settimana lì", ha scritto Tonali sui social il lunedì precedente al derby di ritorno, quello vinto con la doppietta di Giroud. E poi ancora pochi giorni fa a Undici: "Il Milan mi dà un senso di felicità, di serenità". Cuore rossonero vero. Un ragazzo semplice, con il volto pulito e una vita normale che ce l'ha fatta, ha realizzato il suo sogno diventando uno degli idoli dei tifosi. Capitan futuro, ma prima ci sono le gerarchie da rispettare con Calabria che prenderà la fascia di Romagnoli.
Una favola perché dopo il gol all'Olimpico ha messo la firma sullo scudetto anche con la doppietta al Verona, nel giorno del suo ventiduesimo compleanno. Dal gol scudetto ai gol scudetto. Colpa delle favole, così come aveva festeggiato il suo passaggio al Milan.