A novanta minuti dalla fine del campionato, il Milan ha bisogno di un solo punto nella trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo per laurearsi campione: se vincesse anche l'Inter, infatti, appaierebbe i rossoneri in vetta alla classifica a 84 punti ma il titolo andrebbe alla squadra di Pioli per gli scontri diretti favorevoli (1-1 l'andata, 2-1 Milan il ritorno). Una situazione mai accaduta in Serie A, almeno con questo regolamento: l'unico precedente risale al 1963-64, protagoniste il Bologna e nuovamente i nerazzurri.
Il 31 maggio 1964, dopo 34 giornate, Bologna e Inter avevano chiuso il campionato a 54 punti (la vittoria valeva ancora due punti) con i nerazzurri avanti negli scontri diretti (0-0 l'andata, 2-1 il ritorno) ma i rossoblù con la differenza reti a favore (54 gol fatti e 18 subiti per la squadra allenata da Fulvio Bernardini, 54 reti segnate e 21 subite per quella di Herrera).
Il regolamento era però diverso da oggi e il titolo di campione d'Italia fu deciso da uno spareggio, giocato una settimana dopo a Roma: il 7 giugno 1964 i rossobù vinsero 2-0 (autogol Facchetti e rete di Nielsen) conquistando il settimo scudetto della propria storia.