"Un'emozione pazzesca, inimmaginabile. Io per tutto l'anno ho detto che volevo arrivare quarto, siamo arrivati primi. Una gioia pazzesca per me e tutti i tifosi che hanno aspettato 12 anni questa gioia". Così il presidente del Milan Paolo Scaroni, intervenuto a Milan TV, dopo la premiazione per la vittoria dello scudetto. "Abbiamo giocato bene, una squadra giovane, fresca, abbiamo mostrato un calcio diverso da quello che si vede in Italia. Abbiamo meritato", ha aggiunto.
Sul ricordo più bello di questa stagione, Scaroni non ha dubbi: "Oggi con il Sassuolo. Una partita stupenda, abbiamo meritato contro una squadra che non è affatto male. In un momento difficile pensare che almeno i milanisti hanno una grande gioia mi rende lieto".
GAZIDIS: "CI ABBIAMO SEMPRE CREDUTO"
"E' un grande orgoglio, non solo per cosa abbiamo fatto ma per come lo abbiamo fatto. Il Milan è una squadra giovane e nel futuro, il prossimo anno crediamo di poter migliorare. Ma questa sera ci godiamo questo momento": lo dice l'ad del Milan Ivan Gazidis dopo la conquista dello scudetto da parte della squadra rossonera, ai microfoni di Milan Tv. "E' un'emozione incredibile, dopo tre anni molto particolari nel mondo. Per questo club essere al vertice è un grande orgoglio. Questi tifosi sono speciali ci hanno spinto a ogni passo, i giocatori hanno carattere e una forza incredibile. E' un lavoro di squadra, sia in campo che fuori anche con i tifosi. Con questo supporto tutto è possibile. I nostri tifosi meritano questa serata. Abbiamo vissuto tanti anni difficili, è un motivo di orgoglio. Ci abbiamo creduto dall'inizio. Con questa volontà, questa voglia di questo gruppo, abbiamo capito che sarebbe accaduto qualcosa di speciale. C'è una forza e una unità in questo club, anche attraverso tante difficoltà. Siamo orgogliosi, lo abbiamo fatto tutti insieme".
MALDINI: "ORGOGLIOSO, DIRIGENTE SOLO GRAZIE AL MILAN"
Dopo la conquista dello scudetto, Paolo Maldini è soddisfatto del lavoro fatto e del traguardo raggiunto. "Sono orgoglioso - ha spiegato a DAZN -. Vincere da calciatore è diverso perché sfoghi buona parte della tua energia in campo. Da dirigente non puoi farlo, la famiglia ti deve sopportare a casa". "La mia carriera da dirigente c'è solamente perché c'è il Milan - ha aggiunto -. Quando ho smesso di giocare mi sono preso il mio tempo per entrare in questo ruolo nel momento giusto". "Costruire una squadra è una responsabilità diversa da quando ero giocatore. Da dirigente devi sempre calcolare di avere una squadra giovane a cui dare tanta fiducia - ha proseguito -. In questi tre anni abbiamo detto tante cose ai giocatori che si sono verificate. Abbiamo avuto idee credibili". Poi qualche considerazione sul rapporto con l'ambiente Milan. "Non ripeterei alcune cose che ho detto in passato, quando diventi dirigenti capisci tante cose - ha spiegato Maldini -. Sarei dovuto essere più rispettoso verso le persone che hanno fatto tanto per il Milan. Nella vita si sbaglia, l'importante è imparare". "Il Milan è un club particolare, ci mettiamo meno a fare certe cose - ha aggiunto -. Abbiamo un dna e dei tifosi speciali, non ci abbattiamo mai. L'equilibrio è fondamentale per tornare in alto". "Oggi è la festa dei ragazzi e del mister. Anche noi siamo contenti. Io faccio da poco il dirigente, c'è ancora tanto da imparare - ha concluso -. Abbiamo spinto i ragazzi a dare di più, a volte hanno solo bisogno di fiducia. E questo è quello che cerchiamo di fare io e Massara".