PARLA L'AD

Serie A, De Siervo: "Il calendario asimmetrico verrà riproposto"

"Finale di Supercoppa ancora in Arabia Saudita e trasmessa da Canale 5"

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Dai microfoni di "La Politica nel pallone", Luigi De Siervo ha parlato della formula della prossima Serie A, promuovendo il calendario asimmetrico. "Il calendario asimmetrico verrà riproposto, è uno strumento che consente maggiore elasticità - ha spiegato l'ad della Lega di Serie A -. A maggior ragione sarà necessario l'anno prossimo, caratterizzato da un Mondiale invernale e sfide delle coppe europee molto compresse". Poi qualche dettaglio anche sulla prossima Supercoppa: "Si giocherà ancora in Arabia Saudita, la data sarà a gennaio e il match sarà trasmesso da Canale 5". 

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"Per il futuro resta l'ipotesi della partita secca ma l'assemblea di Lega sta valutando anche l'ipotesi spagnola, per una Supercoppa con le prime due squadre di ogni competizione, ovvero con semifinali e finali", ha aggiunto l'ad della Serie A.

"LE RIFORME SI FANNO INSIEME"
Poi toni più decisi sulle possibili riforme al campionato. "Le riforme si fanno insieme. Non siamo contrari alle riforme. La scelta di passare da 20 a 18 squadre e' una scelta sanguinosa, non solo perché si riducono le piazze e le tifoserie - ha spiegato De Siervo -. Non è un tabù, ci sono giudizi positivi e negativi". "Giocare a 18, vuol dire 76 partite in meno, ovvero oltre il 20& in meno di prodotto e non siamo nelle condizioni di poter vedere ridurre i ricavi - ha aggiunto -. Quei soldi poi finiscono solo e sempre nelle tasche dei calciatori". "E' dunque un processo che va studiato ma tutti devono fare la loro parte, soprattutto i calciatori che in questi anni si sono comportati male perché non si sono messi a disposizione delle squadre e dei tifosi rinunciando ad una parte del proprio stipendio - ha continuato l'ad della Serie A -. Troppo facile dunque parlare di calendario congestionato". "I giocatori devono dimostrare di venire incontro, i presidenti sono comunque persone che hanno perso centinaia di milioni di euro - ha concluso -. Chi non ha perso nulla sono i calciatori e questo non e' corretto".