Meglio subito fare chiarezza. Avendo concluso la stagione regolare a pari punti in classifica Monza e Pisa, se al termine dei 180 minuti saranno ancora in parità (ricordando che il gol in trasferta non vale doppio), dovranno giocare i supplementari e gli eventuali rigori per stabilire chi, dopo Lecce e Cremonese, farà il grande salto in Serie A. Tutto questo perché Monza e Pisa sono arrivate al terzo posto a pari punti. In tutte le altre possibili situazioni, in caso di assoluta parità, avrebbe conquistato la promozione la squadra con il miglior piazzamento in classifica.
In campionato hanno vinto due volte i toscani. Ma le finali, si sa, sfuggono dalla logica. Le motivazioni possono incidere di più di qualsiasi situazione tecnica. Il Pisa non è più tornato in A dal 1991, il Monza, nella massima Serie, non c'è mai stato. Sono entrambe passate da fallimenti, divisioni minori, momenti difficili da dimenticare. Ora hanno l'occasione della vita. L'U-Power Stadium farà registrare il record d'incasso con il tutto esaurito e la presenza di 677 tifosi ospiti. Ci saranno anche Berlusconi e Galliani a spingere la loro nuova creatura a una conquista straordinaria. Certo, questa è solo l'andata, ma centrare la vittoria stasera significherebbe andare a Pisa domenica forti di un vantaggio che potrebbe rivelarsi decisivo.
La sfida nella sfida è quella tra Stroppa e D'Anna, i due allenatori. Un gioco ragionato, basato sul possesso e la ricerca dell'ampiezza da una parte, un calcio aggressivo e incentrato sulle verticalizzazioni, dall'altra. Il Monza punterà sul solito 3-5-2 con la coppia Mota Carvalho-Gytkjaer in attacco, mentre il Pisa, schierato con il 4-3-1-2, cercherà di sfruttare la fantasia di Benali e l'abilità negli spazi di Sibilli e Puscas.