Ai microfoni di "Apericalcio" di Bruno Longhi, Marcello Lippi ha fatto un bilancio della stagione parlando di Serie A, Conference League, Champions e Nazionale. Una lunga chiacchierata ricca di spunti interessanti. A partire dalla lotta scudetto e dalla vittoria del Milan. "Il trionfo del Milan è stata un'impresa emozionante - ha spiegato l'ex ct Campione del Mondo -. Erano anni che il campionato non finiva all'ultima giornata sia per lo scudetto, sia per la zona retrocessione". "Un paio di mesi fa pensavo che fosse l'Inter la favorita per il titolo - ha aggiunto -. Mi sembrava più compatta, più tosta, più forte. Poi c'è stata la partita col Bologna che è stata determinante e nel finale il Milan ha confermato la sua crescita e tutte le cose buone che ha proposto per tutta la stagione meritando la vittoria".
Trionfo a cui fanno da contraltare le "lacrime nerazzurre". "In casa Inter c'era una grande convinzione, c'era quasi la certezza di essere la squadra più forte del campionato - ha spiegato Lippi -. Ma la sconfitta col Bologna ha dato un colpo fortissimo a questa convinzione. Se avesse vinto quella partita, l'Inter avrebbe preso un vantaggio importante non solo in classifica, ma anche dal punto di vista psicologico nelle ultime giornate".
Ultime giornate che hanno visto Napoli e Juve chiudere la stagione in sordina. "Gli uomini di Spalletti sono stati competitivi fino a un certo punto - ha precisato Lippi -. Poi nel finale di stagione sono venute fuori le squadre che avevano qualcosa in più". "La stagione della Juve invece ha mostrato che ci troviamo di fronte all'inizio di un percorso difficile con una squadra da ricostruire con più qualità", ha aggiunto. "Il mancato rinnovo di Dybala? - ha proseguito l'ex ct azzurro -. Le valutazioni che fanno le società durante l'anno non sono solo tecniche, ma anche di altra natura. Evidentemente non lo ritenevano il giocatore giusto su cui ricostruire la squadra".
Quanto alla vittoria della Roma in Conference League, Lippi invece ha sottolineato sia il lavoro di Mou, sia la voglia di vincere di tutto l'ambiente giallorosso. "Roma oltre le proprie possibilità con la vittoria della Conference League? Non credo che sia questo il motivo della commozione di Mourinho e della gioia di tutti i tifosi giallorossi - ha spiegato -. C'era grande voglia di crescere, di conquistare qualcosa che da tanti anni non si conquistava". "La Roma non ha raggiunto un risultato insperato, ha vinto perché era la più forte e ha giocato bene - ha aggiunto -. Erano soddisfatti e hanno festeggiato alla grande".
Prima di parlare di Nazionale, Lippi ha poi esaltato le prestazioni di Tonali e parlato delle italiane in Champions. "Credo che in questa stagione sia stato l'italiano più forte di tutta la Serie A", ha sentenziato l'ex ct. "Quando rivedremo un'italiana lottare per la vittoria della Champions? - ha proseguito -. Ho l'impressione che dovremo aspettare ancora...". "Il Milan ha più consapevolezza e autostima dopo la vittoria dello scudetto e magari con qualche acquisto azzeccato può fare il salto di qualità per giocarsela con le altre big - ha continuato Lippi -. Milan e Inter non sono molto lontani dai top club europei, la Juve un po' di più".
E parlando di top club europei, impossibile non fare un riferimento alla finale di Champions Real-Liverpool. "Sono soddisfatto di vedere questa finale. Sarà una gara spettacolare", ha spiegato Lippi. "Il Liverpool ha grande intensità e grandissima qualità - ha aggiunto -. Il Real ha una mentalità incredibile da sempre e Ancelotti gli ha dato un'ulteriore serenità insieme allo zoccolo duro della squadra. I blancos subiscono dal punto di vista psicologico. Il Liverpool è temibile, ma il Real ho la sensazione che alla fine possa vincere". "I colpi dei singoli sono sempre determinanti. E il Real ha tanti giocatori così. Benzema, Modric, Rodrigo - ha continuato -. Benzema ha fatto una stagione fantastica. E' stato decisivo in tutti i match importanti e merita il Pallone d'Oro".
Chiusura poi dedicata all'Italia di Mancini in vista del big match contro l'Argentina. "La Nazionale andrà in campo con la consapevolezza di aver vinto l'Europeo, ma anche con l'amarezza di aver mancato la qualificazione al Mondiale - ha spiegato Lippi -. La vittoria agli Europei era giustificata da una crescita costante in quegli ultimi due anni, poi è arrivato il grande rammarico di aver buttato via la qualificazione ai Mondiali". "Ci vorrà del tempo per assorbire questa delusione", ha concluso.