CACCIA ALLA PRIMA VITTORIA

Da Ricciardo a Perez, Baku terra di conquista per le... seconde linee: Sainz a caccia della prima vittoria

L'ottava tappa del Mondiale sul tracciato cittadino della capitale azerbaijana "apre" ad un pronostico particolarmente incerto.

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Viene dalla riconferma in Red Bull, dalla vittoria a Montecarlo ed a Baku ha vinto dodici mesi fa: Sergio Perez è l'uomo del momento ma i fari sono puntati altrove, sulla ripresa della sfida per il titolo tra Max Verstappen e Charles Leclerc, verrebbe da dire su una pista vera dopo le trappole di Montecarlo. Solo che così non è, visto che quello della capitale dell'Azerbaijan è un tracciato... diversamente cittadino, dove il confronto "esatto" tra il campione in carica ed il ferrarista monegasco è di nuovo a rischio e le sorprese sono dietro la prossima curva. 

La prima vittoria di Carlos Sainz, oppure quella di George Russell, il ritorno al successo di Lewis Hamilton (incredibile classificarlo alla voce "imprevisti" ma è così)? D'altra parte sono proprio i precedenti dell'ottava stazione del Mondiale a scomodare la possibilità di un domenica all'insegna di ... quelle strane occasioni. Che possono più facilmente che altrove presentarsi, ma che poi tocca dimostrare di saper cogliere.

Lo dice l'ordine d'arrivo dello scorso anno (Perez vincitore davanti a Vettel con l'Aston Martin ed a Gasly con l'Alpha Tauri). Lo confermano le tre edizioni precedenti: dal 2017 al 2019 vincitori Ricciardo, Hamilton e Bottas, due volte su tre le seconde linee di Red Bull e Mercedes). Ecco perché - senza ironia oppure allusioni - Baku potrebbe terreno favorevole per la prima vittoria di Carlos Sainz.

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La Ferrari non ha mai vinto a Baku, ma Leclerc è scattato dalla pole position nel 2021 e lo spagnolo arriva lanciatissimo dal secondo... secondo posto consecutivo a Montecarlo, dove peraltro lo spagnolo ha dato una dimostrazione di carattere, puntando i piedi per difendere la propria strategia di casa, provocando qualche levata di sopracciglia. Insomma, mostrando di avere le spalle larghe, qualcosa di cui la Scuderia deve ora deve conto ma anche su cui poter contare, dentro una caccia al titolo che continua a vedere Leclerc nel ruolo di cavallino sul quale puntare. A meno che la svolta "smart" e monegasca di Sainz non acquisti ulteriormente consistenza.

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È solo uno dei tanti ingredienti di un menu... azerbaijano ricco e molto atteso. Come detto, un anno fa Perez ereditò la vittoria dal proprio capitano Verrstappen, tradito in pieno rettilineo (proprio davanti ai box) dallo scoppio dello pneumatico posteriore sinistro della sua Red Bull. In quella occasione, il messicano fece esattamente ciò per cui è profumatamente pagato: tappare le rare falle dell'olandese. Nel caso di un successo di Sainz, la storia sarebbe ben diversa, il peso specifico di tutt'altro valore: una linea di tendenza, piuttosto che un singolo episodio, manciate di sale su una corsa al titolo che la Ferrari deve ad ogni costo rilanciare, a due mesi dalla seconda e più recente vittoria stagionale di Leclerc, prima del filotto Red Bul tra Imola e Montecarlo. 

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