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MotoGP, Ezpeleta "minaccia" l'Italia dopo il flop del Mugello: "Potremmo togliere una gara"

Il Ceo di Dorna: "Non è concepibile che in Italia, con Aprilia e Ducati in testa e tanti piloti vincenti, ci sia meno gente"

Il recente GP del Mugello continua a far discutere. La scarsa affluenza di pubblico (circa 75mila spettatori nei tre giorni), non è piaciuta nemmeno alla Dorna, che adesso sta valutando come comportarsi. Il Ceo Carmelo Ezpeleta, in particolare, ha "minacciato" di togliere all'Italia una delle due gare del Motomondiale in calendario ormai da tempo. Molto dipenderà da come andrà il round di Misano in programma a settembre. “Quest’anno non abbiamo avuto nessun altra delusione oltre al Mugello. Se si analizzano le altre gare, in Qatar c’è stato lo stesso pubblico di sempre, in Indonesia era tutto pieno, così come in Argentina. Negli Stati Uniti ci sono state anche più persone rispetto all’edizione precedente. Solo Portimao è andato male, ma perché è stato anche promosso male. Si risolverà per l’anno prossimo. Jerez è andato bene, i pass sono stati ridotti e quindi sembrava che ci fosse meno gente, ed è questa la differenza tra l’edizione del 2019 e quella di quest’anno. Poi siamo andati in Francia ed è stato un successo enorme”, ha detto a Motociclismo.es.

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Ma perché sulle colline toscane si sono visti ampi spazi vuoti? Solo per colpa del ritiro di Valentino Rossi? “Lo vedremo a Misano, perché al Mugello c’è stata poca promozione. C’è stata la cerimonia di ritiro del 46 il sabato, e la gente c’era. Onestamente penso che le persone abbiano voltato pagina. Ma Valentino non era solo in Italia. L’altro giorno ho dato un’occhiata, perché è mio dovere, e ho visto come erano le tribune. Ancora c’è tanta gente che si veste con il suo abbigliamento, continua a comprare il merchandising. Valentino ha un team, è sempre lì, anche se non è la stessa cosa se corresse in moto. Penso che bisogna fare un gran lavoro di promozione in Italia, perché non è comprensibile che un paese che ha squadre come Aprilia e Ducati, oltre a una lista di piloti che possono vincere e che quest’anno anche hanno vinto in MotoGP, non abbia tanto pubblico”.

E allora perché queste assenze? “Il Mugello è andato male per diverse ragioni, alcune imputabili agli organizzatori e altre a noi. Il calendario della Formula 1 è cambiato e il Gran Premio d’Italia è coinciso con Monaco. Tutto ciò che riguarda la Ferrari in Italia è importante, e questa concomitanza è un primo errore. Inoltre penso sia stato fatto uno scarso lavoro di promozione, ne abbiamo già discusso. Noi stiamo ricevendo un numero esorbitante di richieste per ospitare i gran premi, ma per quanto stiamo discutendo se fare due Gran Premi in Italia, se non hanno successo non ne faremo due. In Italia se ne fanno due perché avevano successo entrambi, influisce la presenza di molti team italiani nel paddock. Ma bisogna avere anche pubblico. Non farò la rotazione di uno dei gran premi spagnoli dove c’è il pieno di tifosi per farne uno in Italia che non si riempie. Penso che i sia una soluzione e bisogna lavorare, in primo luogo per trovare una data che non coincida con la Formula 1. Ma il fatto che il campionato arrivi in Italia, con Aprilia e Ducati in testa, e ci sia meno gente non è concepibile”.

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