Ahn Jung-hwan torna a parlare, a distanza di 20 anni da quel Corea del Sud-Italia passato alla storia per il suo golden gol, che eliminò gli azzurri di Trapattoni agli ottavi, e per i fischi dell'arbitro Moreno: "Ho gli stessi ricordi di vent’anni fa - ha detto alla Gazzetta dello Sport -. È stata una partita speciale per me e per il mio Paese. Nessuno credeva che potessimo riuscire a battere l’Italia. Dopo tutto questo tempo, si parla ancora delle decisioni arbitrali, ma credo basti guardare la preparazione che avevamo, il nostro modo di giocare. Hiddink (allora ct dei coreani, ndr) ci aveva reso una squadra forte sia fisicamente sia psicologicamente. Non avevamo paura di nessuno".
I Mondiali di Corea e Giappone del 2002 rappresentano ancora oggi un amaro ricordo per la nazionale italiana, ma dolcissimo per quella coreana, che arrivò fino alle semifinali, eliminata poi dalla Germania di Ballack: " Se quella vittoria fu meritata? Sì, basta guardare i risultati della mia nazionale nelle amichevoli prima del Mondiale 2002. Abbiamo perso solo due sfide su otto, contro Uruguay e Francia. Poi il grande lavoro fatto da Hiddink, ci ha reso dei giocatori diversi. Sentivamo di essere la grande sorpresa della competizione".
Inevitabile parlare anche di Byron Moreno, che quel 18 giugno del 2002 annullò un gol regolare a Tommasi per fuorigioco e che espulse Totti con un secondo giallo per simulazione: "Abbiamo sempre rispettato le decisioni degli arbitri, sono definitive e irrevocabili - sottolinea l'ex giocatore del Perugia, ritiratosi nel 2012 -. Indipendentemente dal fatto che Moreno possa aver commesso degli errori, senza il Var ogni fischio era un problema. Noi accettavamo tutto, anche se a volte il risultato era doloroso. La verità è che abbiamo preparato bene la gara con l'Italia. Avevamo analizzato nel dettaglio ogni giocatore azzurro".