Hakan Calhanoglu a tutto tondo su Inter, Simone Inzaghi, Milan e anche sul rapporto con Ibrahimovic, soprattutto dopo il messaggio-sfottò lanciato dallo svedese durante i festeggiamenti per lo scudetto rossonero. "Ibra non ha 18 anni, è un uomo di 40 anni: io non farei cose del genere a quell'età. Quest'anno non ha praticamente giocato, non ha contribuito al titolo. Gli piace essere al centro dell'attenzione, non mi interessa. Ha scritto di me anche sul suo libro, doveva scrivere queste cose se no sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo" dice il centrocampista turco a Tivibu Spor.
Poi torna sul cambio di maglia della scorsa estate: "Molto difficile ma era la mia occasione di andare nella squadra campione d'Italia. Poi ha vinto la mia ex squadra e sembrava fosse colpa mia. Penso di aver dato un buon contributo con assist e gol, il supporto dei tifosi mi aiuta molto: ho giocato quattro anni con il Milan e nessun tifoso gridava il mio nome mentre succede ogni volta che faccio riscaldamento pre-partita con l'Inter".
Calhanoglu molto diretto quando parla del derby di ritorno in campionato: "L'Inter è molto più forte del Milan ma quella partita è cambiata al 75', sull'1-0 per noi, dopo che siamo stati sostituiti io e Perisic. L'allenatore ha contribuito alla sconfitta, gliel'ho anche detto". Per Inzaghi comunque tanti complimenti: "Una brava persona, capisce di calcio e sta molto vicino alla squadra. La sua insistenza è stata importante per la mia decisione di scegliere l'Inter".
LA PRECISAZIONE: "PAROLE MAL INTERPRETATE"
In merito a queste ultime dichiarazioni, è poi arrivata la precisazione del giocatore: "Evidentemente alcune mie parole sono state mal interpretate: non ho mai criticato nessun allenatore, figuriamoci mister Inzaghi che ritengo un grande tecnico e che mi ha voluto fortemente all’Inter e dato tanta fiducia. Se io e i miei compagni abbiamo fatto una grande stagione, e vinto due trofei, è tanto merito suo".