Ancora problemi per il nuovo San Siro. A lanciare l'allarme è stato Massimo Ferrari, consigliere d'amministrazione del Milan, che ha sottolineato come il costo del progetto vada totalmente rivisto a causa dell'aumento dei costi di produzione. Inizialmente la cifra preventivata per l'intero intervento urbanistico era di 1,2 miliardi di euro, di cui 600 - 700 milioni solo per l'impianto sportivo. Ma con l'esplosione del costo delle materie prime e la crescente inflazione i costi sono triplicati, arrivando a oltre 3 miliardi di euro.
Un nuovo ostacolo per il sindaco Giuseppe Sala e per le due società, che rende sempre più concreta la possibilità che il Milan decida di orientarsi su un proprio stadio di proprietà a Sesto San Giovanni. Una strada più semplice: suolo privato, zero vincoli architettonici e urbanistici e nessun accordo da trovare con il sindaco. Una soluzione che lascerebbe il problema nelle mani dell'Inter, con la quale si potrebbe comunque pensare a uno stadio in coabitazione. Lo stadio del Milan è un progetto che interessa molto allo stesso Ferrari. Il manager rossonero è anche il direttore generale di WeBuild, il colosso italiano delle costruzioni nato dalla fusione di Salini, Impregilo e Astaldi. Il gruppo ha già grande esperienza in fatto di stadi calcistici, avendo realizzato i futuristici impianti per i Mondiali in Qatar di quest'anno. WeBuild avrebbe anche già realizzato un progetto per servire l'area di Sesto San Giovanni con un trasporto pubblico moderno. San Siro ha già la linea M5 della metropolitana, la stessa che, attraverso i fondi del Pnrr, verrebbe allungata fino a Monza. L'Italia è terreno fertile per i grandi fondi d'investimento, attratti dalle grandi opportunità immobiliari, dato che sono molte le squadre di Serie A che hanno bisogno di rifare o sistemare i propri stadi.