MOTOGP

Yamaha in difesa di Quartararo: "Ineguaglianza nelle sanzioni dei commissari"

Il team principal Jarvis tuona: "Incidenti valutati con standard incoerenti e soggettivi. Volevamo appellarci, ma non ci è consentito"

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Dopo Quartararo, anche la Yamaha è scesa in pista contro la penalizzazione inflitta al francese dalla direzione gara di Assen per l'incidente che ha coinvolto l'incolpevole Espargarò. Il campione del mondo e leader della classifica di MotoGP, dovrà scontare un long lap penalty a Silverstone. Una punizione che non ha convinto, visto che altre volte gli steward avevano giudicato come "incidente di gara" altri episodi ben più gravi e pericolosi (su tutti quello di Nakagami a Barcellona).

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Ad alzare la voce è stato Lin Jarvis, manager e team principal della squadra, con un comunicato ufficiale. “Fabio Quartararo, il Monster Energy Yamaha MotoGP Team e la Yamaha si sono sempre battuti per la correttezza e la sportività nella MotoGP. Siamo delusi nel vedere l’ineguaglianza con cui vengono applicate le sanzioni da parte dei commissari sportivi della FIM MotoGP”, le sue prime parole.

“Sebbene Quartararo abbia ammesso di aver commesso un errore alla curva 5 del TT Circuit Assen al quinto giro, il Monster Energy Yamaha MotoGP lo considera un incidente di gara. Quartararo ha la reputazione di essere un pilota pulito, senza precedenti di incidenti. Si è trattato di un errore onesto, senza intenzioni dolose. Il Monster Energy Yamaha MotoGP riconosce che la gara di Aleix Espargaró è stata compromessa, ma la gravità dell’impatto è oggetto di congetture. Monster Energy Yamaha MotoGP ritiene che il collegio dei commissari sportivi della FIM stia valutando la gravità degli incidenti di gara con standard incoerenti e soggettivi“, ha aggiunto. E ancora: “L’incoerenza con cui le sanzioni vengono applicate dai Commissari Sportivi della FIM MotoGP durante la stagione 2022 danneggia l’equità della MotoGP e la fiducia nella giurisdizione dei Commissari Sportivi. Ci sono stati almeno altri tre incidenti di gara più gravi nella classe MotoGP (con conseguente ritiro dei piloti dalla gara e/o lesioni) che sono rimasti impuniti”

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In conclusione: “Volevamo appellarci alla decisione dei Commissari Sportivi presa domenica sul circuito di Assen, ma questo tipo di sanzione non può essere discussa o appellata. Volevamo quindi sollevare la questione, per una questione di principio, presso il TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport), ma anche questo tipo di sanzione non è appellabile. È proprio per queste ragioni che le decisioni corrette, equilibrate e coerenti dovrebbero essere prese in primo luogo dai Commissari Sportivi ed eseguite in tempi corretti e ragionevoli“.

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