Il peso del Fair Play Uefa: l'interismo di Icardi potrebbe non bastare senza la Champions

L'argentino destinato a lasciare Milano, suo malgrado, senza gli introiti garantiti dalla massima competizione europea

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Suo malgrado Maurito Icardi potrebbe lasciare Milano e l'Inter. Suo malgrado, ripetiamo e sottolineiamo, nonostante il suo attaccamento ai colori, nonostante il suo interismo, nonostante il suo profondo, sincero e passionale rapporto con la maglia che indossa. Le prossime tre partite, con le ultime flebili speranze di qualificazione in Champions, sono probabilmente decisive per il futuro del Capitano: fosse per lui, l'Inter continuerebbe ad essere la sua casa, ma quella Coppa che tanto vorrebbe giocare indossando il nerazzurro può diventare il fattore discriminante e la ragione dell'addio.

Senza i 40 milioni che assicurerebbe la massima competizione europea, il peso del Fair play Finanziario imporrebbe infatti al club un sacrificio pesante, una cessione importante: clausola o non clausola (sono 110 milioni), Icardi è il solo giocatore capace di garantire alle casse nerazzurre gli euro necessari per sanare la situazione finanziaria e, successivamente, per reinvestirne una parte sul mercato.

Fattore questo determinante, dunque, senza dimenticare che dopo cinque anni alla ricerca di un piazzamento sinora mai arrivato, anche lo stesso Maurito avrebbe ora il diritto di giocare la tanto agognata Champions. Ma questo è secondario. O se non altro meno determinante del FPF.

Ancora nove punti in palio, comunque. E ancora nulla è andato. La Champions resta, aritmeticamente, possiible. Non tutto è scritto. Non tutto è definito e scontato. E, non bastasse questo, quanto successo con Perisic la stagione scorsa insegna. Così come la fede di Icardi, l'interismo di Maurito, potrebbero continuare a pesare.
 

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