In campo non c'è stata partita, ma a rete qualcosa è successo. Rafa Nadal ha eliminato Lorenzo Sonego al terzo turno di Wimbledon, ma prima di chiudere i conti nel terzo set c'è stato un episodio che ha reso tesi gli ultimi scambi. Dopo la richiesta di chiusura del tetto sul 4-2 Nadal (2-0) e il controbreak di Sonego, Nadal ha chiesto all'arbitro di poter parlare con il torinese chiamandolo a rete. La richiesta è di limitare le urla dopo ogni colpo, ma il risultato è evidente nel nervosismo dello stesso Sonego quando sembrava essere entrato in partita; battuta persa e poi gara chiusa dallo spagnolo.
Gesto astuto in un primo momento di apparente difficoltà o reale fastidio? A fine partita Nadal ha provato a chiarirsi con Sonego già durante il saluto a rete, scusandosi con il torinese che ha provato a spiegare la propria posizione.
LA VERSIONE DI NADAL
"Ora mi sento in colpa - ha dichiarato Nadal a fine partita sul campo -, forse ho disturbato Sonego ma non era questa la mia intenzione. Ho cercato di dirgli nella maniera più gentile possibile se poteva fare meno rumore. Non l'ho fatto apposta per innervosirlo, cercherò di spiegarmi con lui negli spogliatoi perché questa cosa mi fa stare malissimo".
LA RISPOSTA DI SONEGO
Scuse apprezzate da Sonego che però ha avuto da ridire sul comportamento del campione spagnolo: "Non esiste che un giocatore chiami a rete l'altro, non siamo in terza categoria ma a Wimbledon. Se hai un problema chiami l'arbitro, non l'avversario. Mi ha detto che con i miei versi lo disturbavo, ma in quel momento mi ha condizionato. E' stato educatissimo, si è scusato, ma in quel momento ha condizionato la mia partita".