Caso Ronaldo, lo United si rassegna all'addio: il Chelsea sullo sfondo
Il fuoriclasse portoghese ha saltato gli allenamenti per "motivi di famiglia"
Il CR7-bis è durato solo dieci mesi. Dieci mesi gonfiati a dismisura da attesa e speranze, per poi venire accartocciati da un gelido permesso richiesto dal portoghese. Ronaldo ha saltato gli allenamenti per "motivi di famiglia", ma sotto a questa decisione regna lo sconforto di un rapporto ormai saturo di ansia ed incertezze. Nemmeno l’avvento del nuovo tecnico Ten Hag sembra aver ricucito il legame con la piazza. Ronaldo ha richiesto il trasferimento, e nelle ultime ore - come scrive il Sun - la dirigenza dei Red Devils ha ceduto alle sue richieste.
Il motivo di questa accelerata verso l'uscita d'emergenza è presto detto: la società non ha né intenzione di inserirsi in un braccio di ferro a senso unico col portoghese né di costringerlo a giocare controvoglia. "Ronaldo è un gigante per quello che ha dimostrato ed è ancora molto ambizioso. Ovviamente vorrei tenerlo", dichiarava Ten Hag in conferenza pochi giorni fa. Eppure, dopo un confronto col board degli azionisti, la realtà delle cose è emersa in maniera limpida: il mancato approdo in Champions League ha minato irrimediabilmente le chance di permanenza di CR7, che in quanto azienda e giocatore di copertina, non può permettersi di saltare l'appuntamento col calcio che conta.
Più intricato il capitolo sulla nuova vita del portoghese: da dove ripartire? Il Bayern Monaco gli ha già chiuso le porte: "Per quanto apprezzi Cristiano Ronaldo e lo reputi come uno dei più grandi, il suo acquisto non rientrerebbe nella nostra filosofia", ha dichiarato il Ceo bavarese Oliver Kahn. Oltre ai ricorrenti miraggi italiani, la soluzione più realistica sarebbe quella di una permanenza in Premier League, più precisamente a Londra. Il Chelsea, armato dalla nuova proprietà Boehly, punta a un colpo d'effetto. Nessuna offerta è stata ancora formalizzata, ma potrebbe trattarsi solamente di una questione di tempo.