La buona notizia è che, continuando di questo passo, il riscatto - importante - è quasi scontato. Le altre notizie, all'alba del primo Milan senza Higuain, sono tutte pessime. Sembra uno scherzo del destino: da una parte Gattuso è per forza di cose costretto a giocare a Empoli con un centravanti piuttosto improvvisato (pare Borini) o a mezzo servizio (Cutrone, appena rientrato da un infortunio); dall'altra André Silva, precocemente sacrificato sull'altare di un bilancio da mantenere in linea di galleggiamento, ha appena passato la prima notte da capocannoniere della Liga dopo aver preso a pallonate il Real Madrid con una doppietta. Dov'è l'errore? Troppo facile dire oggi che qualcosa è stato sbagliato, che gli si poteva dare una seconda chance, che il Milan avrebbe avuto, ha, bisogno di una punta alternativa a Higuain. Ma tant'è, e sono conti che non possono tornare. Tornare indietro, anche.
Fatto sta che quello che non segnava mai - salvo nelle primissime gare di Europa League - quello che sembrava molle molle, immaturo, non pronto, si è prontamente riscattato a Siviglia. Dove l'hanno accolto da re, gli hanno dato spazio e hanno raccolto i frutti di una classe che si intravedeva, che c'era e c'è. Sei gol in altrettante gare di Liga. Che poi, si pensa, cosa saranno mai? Sono il compimento di una crescita, un passo avanti verso una maturità calcistica che lo renderà giocatore di buonissimo livello. Bisognava aspettarlo, a poterlo fare. Ma non si poteva, per motivi molti e diversi.
Però, va detto, i rimpianti nel giorno senza Higuain sono parecchi. La coperta milanista là davanti è corta e chissà se per Empoli sarà comunque sufficiente così. Di sicuro senza il Pipita - che non si tocca, sia chiaro, non ha eguali - sarà tutta un'altra storia e c'è da sperare che il problema al flessore sia davvero trascurabile. Altrimenti a rimpianto si aggiungerà rimpianto. Perché André Silva, nel frattempo, a Siviglia segna e segna e segna. Al Real, mica la piccola Europa League di un anno fa.