DOLCI RICORDI

Un anno fa il doppio oro di Tokyo, Jacobs: "Serata magica che spero di replicare"

Anche Tamberi ricorda l'impresa olimpica: "Avevo una certezza: era il mio giorno"

@Getty Images

Esattamente un anno fa, l’1 agosto 2021, tutta Italia festeggiava incredula le due fantastiche medaglie d'oro di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi alle Olimpiadi di Tokyo. Un anno dopo l'uomo più veloce del mondo combatte contro una lesione di primo grado al grande adduttore destro e 'festeggerà' il primo anniversario d'oro con una risonanza magnetica, ma non scorda di certo le emozioni di quei momenti: "È stato uno dei giorni più belli della mia vita", ha dichiarato durante l'evento "La forza azzurra" al Parco Nazionale del Circeo.

Tokyo 2020, Jacobs e Tamberi sul podio: l'oro e l'Inno di Mameli per le due imprese storiche

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"Era il mio sogno da bambino, io all’asilo ho sempre sognato questo, vincere l’Olimpiade - ha aggiunto Jacobs - E fra milioni di difficoltà ci siamo arrivati. Sì, perché non ho vissuto solo momenti felici, anzi quelli infelici sono stati di più. Mi impegnavo al mille per cento, ma non capivo perché nonostante il mio talento i risultati non arrivassero. Ma ci sono volte che anche prima di partire sai che vincerai quella gara. A Tokyo è andata così".

I 100 metri e il salto in alto, l'Italia si prese tutto in dieci minuti: "È passato solo un anno, ma quello che è successo è rimasto nella storia del nostro sport. Si sente che è un ricordo forte, fortissimo - le parole di Gimbo Tamberi a La Gazzetta dello Sport - Barshim? Ci univa già qualcosa di forte, ma ora è diventato unico. Faremo una videochiamata come facciamo spesso".

"Sentirò anche Jacobs - ha continuato - chi se lo dimentica il nostro abbraccio iconico. Quello con Mutaz ha significato qualcosa di pazzesco, di bellissimo, tante persone all’estero me l’hanno detto. Con Marcell è stata una cosa tutta nostra, tutta dell’Italia. Il ricordo di quella giornata? Se chiudo gli occhi penso al momento in cui mi sveglio dopo una dormita fantastica. Mi sono alzato come se fossi un’altra persona, sentivo che sarebbe stato il mio giorno perché avevo fatto tutto per ritrovarmi lì, ero stato maniacale per cinque anni senza dimenticare niente".

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