LE PAROLE DEL CT

Mancini: "Giovani italiani all'estero? Così si cresce. Scamacca può dare tanto"

In un'intervista per Il Giornale, il commissario tecnico parla dell'imminente stagione calcistica: "Serie A bella e anomala. Scamacca e Lucca all'estero faranno bene"

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Tra meno di 10 giorni la Serie A scatterà dai blocchi di partenza, e assieme ad essa partirà il mesto countdown verso il Mondiale in Qatar. Mondiale che Roberto Mancini e l’Italia guarderanno dalla poltrona di casa per la seconda volta di fila. "Alla fine guarderò le partite. Non sarà semplice. Più ci pensi e più capisci che certe situazioni sono segnate. Avevamo dominato il girone, dovevamo andare diretti al mondiale: altro che spareggi. Invece...", ha commentato il ct azzurro in un'intervista per Il Giornale. E sul prossimo campionato: "Sarà un torneo anomalo. Mai visto sospenderlo per due mesi. Non sarà semplice".

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"Quando ho debuttato io, nel 1981, fecero giocare in Italia un Mundialito club e la serie A non giocò solo per venti giorni. Qui le squadre si fermeranno pur continuando a lavorare. Sarà tutto più difficile", ha continuato il Mancio, che non si è detto affatto dispiaciuto dallo scenario dipinto dal mercato estivo - soprattutto per il destino estero di molti giovani italiani: "Spero abbiano possibilità di giocare. Così sarebbe positivo. Così si cresce. Gli italiani una volta restavano sempre qui, ora sono ancora pochi rispetto a quelli di altre nazioni".

Scamacca al West Ham è stata, in questo senso, l'operazione più altisonante: "Aveva già fatto l'esperienza, è stato uno dei primi ad emigrare: in Olanda. In Premier può dare tanto, ma non sarà facile. L'importante è che giochi e migliori". Il passaggio di Lorenzo Lucca all'Ajax è stato intercettato dai radar di Mancini: "Una grande possibilità per migliorare tecnicamente. Non avrà pressione ma sarà in una squadra che deve vincere sempre. L'Ajax è come Real, Barcellona, Juve ed altre dove un pari è una sconfitta. Ma la scuola Ajax vale: da quelle parti sfornano giovani, poi li vendono e fanno i soldi. I nostri a 18 anni sono ancora in Primavera: all'estero giocherebbero tutti". Chi invece non si è mosso è Wilfried Gnonto, che rimane piantato allo Zurigo: "Ha 18 anni, lì gioca di sicuro, ha vinto il campionato. Giocando cresce, poi meglio se troverà un livello più alto".

Al varo del ct anche i nomi più affermati: "Insigne al Toronto, vediamo, le porte della Nazionale sono sempre aperte"; poi Zaniolo: "È giovane, ma è meglio che si sbrighi perché il tempo corre. Capisco abbia perso tempo per gli infortuni, però passano anche gli anni". Questa estate la Serie A ha perso difensori eccellenti: da Koulibaly a De Ligt, passando per Chiellini. Fiorirà anche qualche talento italiano? "Sono ottimista. Bonucci ha una certa età. Ma ne vedremo crescere. Per esempio Scalvini, giovanissimo, ha 18 anni, è forte. E potrebbe diventare un grande play maker. Gatti non ha mai giocato in serie A, ha già 24 anni ma lo vedo bene. Oltre ai difensori c'è pure il giovane Ranocchia: migliorerà".

Per quanto riguarda il campionato, il Mancio non si sbilancia in termini di pronostici: "La Juve si è rinforzata tantissimo, l'Inter è sempre forte e il Milan sta migliorando. E non è vero che vincono solo le più forti: questa è la bellezza della Champions che, fra l'altro, diventa vera da marzo. Anche se non sei favorito puoi farcela. Le squadre italiane devono crederci sempre", ma per quanto riguarda la Champions... "Non so! Vorrei una finale Juve-Inter. Oppure Milan-Napoli. Insomma vorrei rivedere una finale italiana".

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