Suning ha più volte ribadito di non voler vendere, ma le condizioni non possono escludere quest’ipotesi nel medio-lungo termine. Nelle ultime ore, si è fatta avanti un'indiscrezione importante: "Sul mercato, da alcuni giorni - scrive il Sole 24 Ore -, si parla di un certo fermento della banca statunitense Goldman Sachs, che starebbe per mandare a potenziali investitori un teaser (cioè la documentazione con i dati riservati) relativo all'Inter. La famiglia Zhang, in estate, ha smentito un disimpegno proprietario dai nerazzurri, ma intanto da Londra rimbalzano indiscrezioni sul creditore Oaktree, che non sarebbe intenzionato a replicare quanto fatto da Elliott con il Milan. L'investitore californiano non vuole dunque diventare proprietario del club, in una eventuale escussione del pegno. A questo punto l'unica carta a disposizione degli Zhang, per ripagare i debiti, è la futura vendita della squadra".
L’Inter infatti, secondo un'analisi di Calcio&Finanza, ha 400 milioni di euro d'indebitamento finanziario netto, la cui spesa per interessi si aggira sui 40 milioni l’anno. Il piano sarebbe quello della riduzione delle perdite: il bilancio della scorsa stagione si è chiuso intorno ai 140 milioni di perdita, in miglioramento rispetto al rosso di 245 milioni dell’anno precedente. La differenza è legata soprattutto alle operazioni Lukaku-Hakimi, ma è evidente che cessioni di quello spessore non siano possibili ogni anno. La dirigenza nerazzurra deve puntare a mantenere la squadra competitiva, pur tenendo conto delle casse della società.
Per evitare cessioni illustri ci sono i talenti dal vivaio, plusvalenze nette a bilancio, come l'operazione, appena conclusa, che porta Casadei al Chelsea. Oppure la vendita di Pinamonti per 20 milioni al Sassuolo. La cantera nerazzurra, infatti, ha fruttato un bel tesoretto per l'Inter: oltre 160 milioni di euro negli ultimi 5 anni. Una soluzione che può limitare i danni, ma non li risolve. Anche se il presidente Steven Zhang continua a sostenere di non volere vendere, le condizioni sembrerebbero insostenibili alla lunga.
La valutazione complessiva del club potrebbe essere simile a quella del Milan (1,2 miliardi), ma tenendo conto che l’indebitamento finanziario (400 milioni) è parte della valutazione, ma non va in tasca al venditore e che Suning ha investito sinora oltre 660 milioni nella società, non è da escludere che si dovrebbe vendere il club con una minusvalenza. A meno che i progressi sul nuovo stadio accelerino improvvisamente e soprattutto che il nuovo impianto possa garantire quei soldi che si ipotizzano.