Fino allo stremo delle sue forze, in equilibrio precario tra estasi ed esaurimento, vincente come solo lei in questa sua indimenticabile estate, ha saputo essere: in testa, solitaria, dal primo all'ultimo metro, ancora una volta imprendibile, irraggiugibile. Dopo le Dolomiti, dopo le Orobie, anche il Monte Bianco incorona Martina Valmassoi, la 33enne di Pieve di Cadore nata scialpinista e diventata straordinaria trailrunners: il suo arrivo in Place de l'Amitié a Chamonix resterà per sempre un momento iconico, la vittoria nella prova più dura e tecnica tra quelle dell'Utmb, la Tds con i suoi 145 km e 9.100 metri di dislivello positivo, una consacrazione. La bellunese capace di non smarrire il sorriso anche nei momenti più duri, ha chiuso la sua prova in 22h 42m davanti alla spagnola Claudia Tremps e alla tedesca Katharina Hartmuth: una gara, la sua, letteralmente dominata.
"Mi sento bene - ha raccontato con un pizzico di autoironia poco dopo aver varcato la finish line - sono felice di sedermi su una sedia, ho cercato invece di non sedermi troppo alle stazioni di rifornimento perché altrimenti non sarei più ripartita. Ci sono stati momenti in cui ho pensato: perché lo sto facendo? Courtney Dauwalter (l'atleta statunitense vincitrice l'anno passato dell'Utmb e oggi la migliore trail-runner al mondo, ndr) sarebbe orgogliosa di me, ho dato fondo alle mie risorse fisiche e mentali. Oggi mi sentivo abbastanza rilassata, anche se mi sono persa due volte. Non sai mai dove si trova la seconda alle tue spalle, le gambe facevano fatica nelle discese. A Les Contamines, ho chiesto con molto fervore dove fosse la seconda! Sapevo che non avrei corso più velocemente nell'ultima parte". Ma tanto (si fa per dire) è bastato per prendersi lo scettro e trionfare nella piazza più ambita del trail-running mondiale.
Tra gli uomini la vittoria nella TDS è andata invece al francese Ludovic Pommeret, quarto all'UTMB del 2021. L'atleta transalpino ha tagliato il traguardo per primo davanti a un duo composto dall'ecuadoriano Joaquin Lopez e dal connazionale Elias Kadi.
MCC: LA GARA INAUGURALE UNA FESTA TRA SVIZZERA E FRANCIA
La settimana più attesa del trailrunning mondiale è stata inaugurata invece lunedì con la MCC, la prova che si snoda da Martigny-Combe in Svizzera sino a Chamonix. Un percorso di 42 km e 2550 m di dislivello positivo, allungato quest'anno di 2 km e 250 m di dislivello a causa dell'esondazione di un corso d'acqua lungo il tragitto. I runner si sono così tuffati nel Trient su un tratto della OCC e poi sono risaliti raggiungendo il Col de Balme a 2200 metri nel tratto più tecnico della prova. La vittoria è andata a Ludvik Fernandes in 3h 54m.
ETC: UNA NUOVA GARA TUTTA ITALIANA
Nel primo pomeriggio di martedì sono stati gli atleti dell'ETC (15 km - 1300 mD+) ad animare le strade di Courmayeur per la prima edizione di questa nuova gara dal tocco tutto italiano, con 774 partenti di cui ben il 43% donne. È stato lo spagnolo Jan Magarit Solé a vincere in 1h24m di ritorno da un infortunio, davanti al giapponese Ruy Ueda e al belga Maximilien Drion. Nella gara femminile, la marocchina Ikram Rharsalla ha vinto in 1h49m davanti alla francese Perrine Abadie e all'italiana Nadia Re, un trio di testa distanziato di poco meno di 2h30.