L'ANALISI

Juve-Roma, Allegri si rilancia con Miretti e intensità ma manca ancora il salto di qualità

I bianconeri positivi per 45 minuti ma non chiudono la partita, nella ripresa Vlahovic torna a essere isolato e i giallorossi trovano il pari

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Contro la Roma non si è vista sino in fondo una delle tipiche "Allegrate" ma una Juventus diversa sì, per almeno 45-60 minuti. Dopo lo scialbo pareggio contro la Sampdoria, il tecnico bianconero ha provato qualcosa di diverso spostando Bremer dal lato favorito, il centro-destra, e affiancandogli il sempre eclettico Danilo, oltre a proporre dall'inizio Miretti a centrocampo, uno dei più positivi ieri sera. Ma la grande differenza l'hanno fatta la voglia, l'attenzione, il ritmo e l'aggressività con cui la squadra ha impattato la partita, con il gol-flash di Vlahovic a dare ulteriore carburante allo spirito juventino. Poi, un po' per una condizione fisica ancora deficitaria (tipica di fine agosto) e un po' per i tanti infortunati che privano Allegri di pescare con più serenità dalla panchina, la Juve ha abbassato i giri lasciando troppo spazio alla Roma, brava a capitalizzare nell'occasione del pareggio.

Com'è stato giusto sottolineare i limiti visti nella prestazione del Ferraris, va posta la stessa attenzione alle note positive dell'1-1 dello Stadium. Detto dei due centrali difensivi che, così assortiti e combinati, danno maggiori garanzie in attesa del ritorno al 100% di Bonucci, è la disposizione della mediana ad aver regalato i migliori spunti. Il 4-3-3 iniziale spesso e volentieri si trasformava in un 4-2-3-1 grazie alla bravura di Miretti nel capire quando fare la spola tra la linea difensiva e l'appoggio alla punta, una sorta di posizione ibrida che potrebbe essere l'arma più convincente da qui al ritorno di Pogba. Menzione anche per Rabiot: partita non straordinaria ma di sostanza, a pochi metri da Locatelli, nel cuore del centrocampo e con tanta attenzione a proteggere il reparto arretrato dalle possibili combinazioni tra Pellegrini e Dybala.

D'altro canto, come ha ripetuto Mourinho, l'1-1 di ieri porta un punto guadagnato per la Roma e, va da sé, due persi dalla Juve. Perché? Perché, come dicevamo, una volta calata l'intensità del match, i bianconeri non sono riusciti a tenere il controllo del match. La qualità del gioco non è ancora ottimale e sarebbe fondamentale proprio nei momenti di maggiore difficoltà, quando tenere palla e sfiancare gli avversari diventa prezioso quanto segnare il secondo gol. E invece la rete di Abraham ha spezzato la "mini-serie" di clean sheet, lasciando la Juve in classifica dietro a Inter, Napoli, Lazio, Milan e proprio Roma.

Ritrovare gli infortunati, inserire al meglio Milik - che ieri ha debuttato salvando il possibile gol della rimonta giallorossa - e alzare la il livello della manovra diventa fondamentale in un momento della stagione già cruciale: a brevissimo nel calendario entreranno le partite di Champions League e tutto si farà ancora più complicato. Il salto di qualità servirà proprio a tenere botta e, anzi, accelerare: sia sul fronte della classifica del campionato sia nei gironi europei.

Juve-Roma, le immagini del match

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