Le famose seconde chance che il calcio ti regala a un battito di ciglia dall'ultima partita giocata: Simone Inzaghi deve vedere così il match di martedì contro la Cremonese, a sole 96 ore dalla brutta sconfitta contro la Lazio. Ecco perché il confronto di giornata occhi negli occhi con la squadra mette l'Inter di fronte a un primo mini-bivio di una stagione comunque ampiamente agli albori, il disfattismo non è cosa da fine agosto eppure di cose da rifinire e ritrovare ce ne sono.
Perché se è vero che a San Siro arriva una squadra, quella di Alvini, al momento a quota zero punti, all'orizzonte si intravedono già il derby di campionato del 3 settembre e l'inizio della Champions firmato Bayern Monaco di quattro giorni dopo. E allora sotto con le 'spine', da una parte e dell'altra. Il tecnico nerazzurro subito dopo il match dell'Olimpico ha preferito svicolare sulle scelte iniziali e i cambi in corsa ma sono un fattore da non sottovalutare in una stagione tanto particolare da richiedere alta precisione in tal senso. Vero che il mercato ha alzato il livello delle cosiddette riserve ma, soprattutto nei big match, in alcuni ruoli resta ancora uno scalino tra i titolari e chi sta in panchina, tale da rischiare di snaturare troppo il gioco e, di conseguenza, i risultati.
Non che la squadra non abbia nulla da rimproverarsi. Come spesso accadeva pure la scorsa stagione, quando va sotto e non riesce a trovare il bandolo della matassa si incarta su se stessa, denotando anche segnali di nervosismo. Brava a trovare il pari con Lautaro, arrembante nel provare il sorpasso, si è sciolta subito dopo la perla di Luis Alberto. Come le accade quasi sempre, ha tenuto il possesso palla e tirato più dei biancocelesti, trovando meno la porta o incaponendosi al limite dell'area. L'attesa di un Lukaku più agile (che sarà più lunga a causa del risentimento muscolare alla coscia sinistra), Gosens ancora a singhiozzo e l'ennesima prova opaca di Gagliardini (con Asllani considerato da Inzaghi solo un vice-Brozovic) sono questioni da sistemare al più presto per ritrovare ogni certezza. Nessun allarme sia chiaro ma, anche per la serenità dell'ambiente attorno all'Inter, va ritrovato il bandolo della matassa sin da martedì sera.