L’ANALISI

È una Juventus che bada al sodo, “efficace” come i suoi attaccanti

Pur senza brillare bianconeri nel gruppone a due punti dalla vetta, ma gli infortuni sono troppi

@Getty Images

"All'inizio contano i tre punti. Non dobbiamo essere bellini, ma efficaci". Nelle parole di Massimiliano Allegri dopo la vittoria sullo Spezia c'è tutto il proverbiale pragmatismo dell'allenatore della Juventus, che in un periodo in cui di solito si giocano le ultime amichevoli estive ha dovuto affrontare una serie ravvicinata di partite e una lunga serie di infortuni ed è comunque riuscito a rimanere aggangiato al gruppo di squadre a due punti dalla vetta grazie all'efficacia dei suoi attaccanti, Vlahovic su tutti (due gol su punizione in due partite, tanti quanti ne aveva segnati la Juve nelle ultime tre stagioni), e all'organizazzione di squadra, che ha portato il terzo clean sheet in quattro partite.

Certo, non è ancora la Juventus brillante e dominante che ci si aspetterebbe leggendo i nome degli acquisti estivi, ma gli alibi per il tecnico ci sono e sono molti. Al di là della condizione che certo non può essere al meglio e della naturale necessità di inserire i nuovi arrivati, Allegri ha anche dovuto fare i conti con una lunga serie di infortuni che di certo ne ha complicato il lavoro, ultimo dei quali quello di Szczesny, che è stato costretto a lasciare il campo in barella, con le lacrime agli occhi, e per cui la prima diagnosi parla di una brutta distorsione. 

Un'altra tegola, si teme un lungo stop, nel giorno del rientro in campo di Angel Di Maria, anche lui finito ko dopo l'esordio e il primo gol bianconero. Esordio (bis) che non ha ancora potuto fare il grande colpo del mercato estivo, Paul Pogba, che sta lavorando per tornare in campo ma dovrebbe saltare anche la prima gara della Juve nella fase a gironi di Champions League. Problemi che hanno portato la Juve a cambiare strategia sul mercato, ieri Paredes era in tribuna allo Stadium, e che hanno costretto Allegri ad invetarsi delle alternative che stanno dando buonissimi frutti.

Un nome su tutti quello di Miretti, stantuffo costante nel centrocampo bianconero che sradica palloni su palloni e inventa inserimenti o serve assist come quello per Milik, che con un mancino da grande attaccante ha fatto capire subito che ogni tanto Vlahovic potrà anche tirare il fiato. Aspettando il definitivo inserimento dei nuovi e soprattutto il rientro dei big (quello di Chiesa al momento è previsto dopo la sosta per i Mondiali), Allegri si aggrappa alle sue certezze e alla solidità di squadra perché "all'inizio contano solo i tre punti". 

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