MAX VERSTAPPEN: VOTO 9,5
I numeri sono tutti dalla sua parte, le sfumature anche: al capolinea di un weekend meno marziano del solito (Spa, innanzitutto) ha trovato comunque modo di accrescere ulteriormente l'orgoglio di sette milioni di connazionali. Il Mondiale 2022 lo ha già ammazzato, vediamo se ora gli riesce di resuscitarlo. Può farcela solo lui, ormai. A Zandvoort, per dire, ha dimostrato di saper vincere anche quando la sua Red Bull e la strategia del suo team non sono poi così superiori alla concorrenza.
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LEWIS HAMILTON: VOTO 7,5
Ci ha creduto a lungo, puntava a dare una svolta alla propria stagione e magari a dare un segnale al proprio compagno di squadra. Gli è andata maluccio ma, sfilato il casco e chiarite due o tre cose con i suoi, ha fatto buon viso a cattiva sorte, rilanciando e promettendo i fuochi d'artificio per lo scorcio finale della stagione. Ha pure sfoderato del sano british sense of humour, trovando qualche similitudine tra Zandvoort 2022 e Abu Dhabi 2021: ci sono voluti otto mesi e mezzo ma quel capitolo è finalmente chiuso!
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YUKI TSUNODA: VOTO 4
Il giapponese di Alpha Tauri certe volte sembra vivere su un pianeta a parte e tutto suo. A Zandvoort va nel pallone dopo la sosta ai box, ma il team non sembra essere da meno. Yuki slaccia le cinture, poi ci ripensa e rimette la prima così come si trova: gravissimo. Gasly ha capito tutto da tempo e sta già rinnovando il guardaroba, all'insegna del blu: anzi del bleu.
CHARLES LECLERC: VOTO 7
Torna sul podio un mese e mezzo a quasi due mesi dalla vittoria nel Gran Premio d'Austria ma per il suo spirito vincente si tratta di poco più di un contentino. Podio riacciuffato strappando la terza posizione ad un Hamilton in evidente stato di inferiorità. Charles è un patrimonio di classe e talento da affidare alla tutela dell'UNESCO. Fa pari con Perez nel Mondiale: 201 punti a testa, ciò che non depone esattamente a favore del ferrarista.
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FERRARI: VOTO 5
La F1-75 arranca da tutta l'estate nei confronti della Red Bull ma negli specchietti delle monoposto di Leclerc e Sainz le Frecce d'Argento sono sempre più ingombranti. Trenta soli punti di vantaggio nel Mondiale Costruttori. Deve preoccupare la mancanza di lucidità nelle fasi decisive dei GP (le soste ai box): Montecarlo non ha insegnato nulla. Già che ci siamo, VOTO 5,5 a CARLOS SAINZ: non ha colpe particolari negli episodi incriminati ai quali oltretutto ha pagato dazio. l'Insufficienza si riferisce invece ad un fine settimana tutto all'inseguimento (vano) del compagno di squadra.
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GEORGE RUSSELL: VOTO 8,5
Non ha mai avuto mostrato particolari timori reverenziali nei confronti del compagno di squadra sette volte campione del mondo, ma l'impressione è che a Zandvoort George ha fatto un bel salto in avanti in termini di autostima. Un gradino sotto ad Hamilton in prova e per buona parte della gara, poi però ha preso l'iniziativa con il guizzo finale del blitz ai box per montare un nuovo treno di soft e tentare il colpaccio. Il futuro gli appartiene. Verstappen permettendo. Speriamo anche Leclerc.
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SEBASTIAN VETTEL: VOTO 3
Dispiace dirlo (pià che altro sottolinearlo) ma il quattro volte iridato in Olanda non è stato certo all'altezza della sua esperienza, uscendo dai box come se in pista non si stessero contemporaneamente esibendo diciannove suoi colleghi (uno più, uno meno) e parandosi davanti ad Hamilton e Perez che se la stavano vedendo tra di loro a ben altra intensità. Episodio specifico a parte, mai avremmo pensato di vedere un quattro volte campione del mondo - appunto - giocarsela punto su punto nel Mondiale con Lance Stroll a parità di macchina. Eppure sta accadendo.
SERGIO PEREZ: VOTO 5,5
Coerente e imperturbabile come solo lui sa essere, il messicano "giganteggia" tra le dune olandesi con un quinto posto finale - gentile omaggio di Sainz e della Ferrari - nell'ennesimo giorno di gloria dello strabordante compagno di squadra. Si distingue a più riprese nel gioco ostruzionistico nei confronti degli avversari, guida sporco anche quando non è necessario. In più, il testacoda all'ultimo minuto della qualifica: un weekend da dimenticare.